Le destinazioni più iconiche, un tempo celebrate per la loro esclusività, sono alle prese con un eccesso di visitatori che ne compromette l’accessibilità, suscita malcontento e rovina l’atmosfera
Il posto segreto per scattare la foto più bella con la Torre Eiffel sullo sfondo, il trucco per visitare la Fontana di Trevi senza troppa gente o la spiaggia remota di Tenerife che nessuno conosce. Tutti questi posti avevano (e hanno) qualcosa in comune: sono passati dall’essere qualcosa di genuino e riservato – all’interno di una grande località turistica – all’attrazione stessa delle vacanze.
Nell’era dell’algoritmo TikTok , le tendenze volano e i consumatori vi si adattano quasi con un’urgenza ospedaliera. Nel caso del turismo, questa accelerazione si è tradotta in nuovi viaggi sempre più esclusivi, che portano a una serie di raccomandazioni segrete che cessano di essere tali non appena vengono divulgate (e diventano virali).
A oggi, in altre parole, il fenomeno del turismo di massa ha cominciato a mostrare i suoi limiti. E, in risposta, le destinazioni turistiche più iconiche, quelle un tempo celebrate per la loro esclusività e fascino, sono ora alle prese con un eccesso di visitatori che non solo compromette l’accessibilità e l’ambiente che le circonda, ma suscita anche malcontento tra le comunità locali che le abitano.
È il caso, ad esempio, della popolazione locale delle Isole Canarie che lo scorso aprile ha radunato più di 60.000 persone nelle sue strade per manifestare contro il turismo di massa. O ancora, delle ben più recenti (ed enormi) proteste da parte degli abitanti di Barcellona. L’equilibrio tra le entrate economiche generate da questa attività, rispetto alla qualità della vita di chi vive in queste zone, non sembra essere equilibrato per molti residenti.
Questa febbre di scoprire luoghi segreti e condividerli sui social network sta segnando una nuova era in cui l’identità personale si forgia attraverso esperienze vissute e condivise digitalmente. La facilità di accesso alle informazioni su destinazioni esotiche e poco conosciute ha cambiato radicalmente il modo in cui viaggiamo.
Tra le principali tendenze del turismo, come detto poco sopra, troviamo l’aumento degli itinerari in solitaria e delle esperienze esclusive ispirate ai trend di TikTok. ” Dopo la pandemia, la ripresa è stata molto rapida”, afferma la professoressa di Sociologia del turismo all’Università di Alicante Raquel Huete.
Il turismo rappresenta un’altra modalità di consumo all’interno del ciclo di tendenze che modulano le decisioni individuali delle società. Quindi, secondo le parole di Huete, “viaggiare da soli è una tendenza che ha a che fare con il consumo diffuso di singoli prodotti”, ma anche con la digitalizzazione imperante che ci rende sempre più autonomi.
Per quanto riguarda l’impatto dei contenuti audiovisivi, Ismael García, Chief Marketing Officer dell’azienda turistica Civitatis, ha affermato che “la cultura popolare sta acquisendo un ruolo fondamentale.
Serie, film o concerti diventano un fenomeno virale su TikTok e Instagram e condizionano la comparsa di nuovi tour e destinazioni in vetta alle classifiche.” Prendiamo ad esempio città come Dubrovnik, l’isola di Gaztelugatxe o Trujillo, che hanno visto le loro visite salire alle stelle negli ultimi anni grazie alla loro apparizione in Game of Thrones.
In linea con questa ricerca sempre crescente di esperienze uniche, nasce un corrispettivo pericolo per l’ambiente. Huete spiega che l’aumento di esperienze esotiche come le visite in Antartide riflette l’idea e il desiderio di lusso.
“Andare dove nessun altro può andare ha a che fare con il lusso, è esclusività”.
E a questo bisogna aggiungere il fatto che ” i social network stanno generando la necessità che tutti scattino la stessa foto nello stesso posto” e questo genera una grande sfida per quelle destinazioni che vogliono mantenere una qualità equilibrata dell’esperienza, la convivenza con la gente del posto e il rispetto per l’ambiente.
In questo modo, quelle che una volta erano delle fughe originali, ora diventano l’ultima moda. Una riscoperta turistica, promossa con fervore su piattaforme come TikTok e Instagram e il confronto costante sui social, che ha generato un paradosso: la ricerca dell’esclusivo diventa un fenomeno di massa.
Esperienze che un tempo erano privilegio di pochi si stanno democratizzando e, così facendo, rischiano di perdere quel carattere speciale che le rendeva uniche.