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ABUSIVO IL LIDO CALÈ DI PISTILLO A CALENELLA. DOPO L’INTERVENTO DEGLI INQUIRENTI IL COMUNE ORDINA IL DIVIETO DI CONTINUARE L’ATTIVITÀ

L’abuso da parte del lido Calè di Ciro Pi­stillo, a Calenella, c’era, come denun­ciato dall’ex sindaco di Vico del Gargano Michele Sementino in un comizio pubblico. Ad ammetterlo è ora lo stesso Comune, il cui responsabile del VI Settore (Servizi demogra­fici, informatici e SUAP) Marco Valente il 17 settembre scorso ha adottato un’ordinanza di cessazione di attività balneare turistica ricrea­tiva svolta abusivamente.

Il caso, trattato ampiamente da l’Attacco la scorsa settimana, era esploso nell’ambito del­lo scontro al vetriolo tra Sementino, oggi all’op­posizione, e l’attuale primo cittadino Raffaele Sciscio, che aveva difeso Pistillo (di cui fu le­gale “fino a 7-8 anni fa”) e l’operato dell’ente. Dietro il lido inaugurato lo scorso 30 luglio c’è l’imprenditore 72enne di origini sanseveresi che a Schio, nel Vicentino, sta lasciando la gui­da della propria impresa di climatizzatori e in­tende stabilirsi impianta stabile nel Gargano, dove ha casa a Peschici ma anche nel terreno di proprietà nella piana di Calenella.

Sono stati proprio gli ultimi investimenti dì Pistillo a Cale­nella a finire al centro del botta e risposta tra Sementino e Sciscio.

‘L’amico vicentino di origini sanseveresi, con casa a Peschici, mi dicono cliente della moglie dei sindaco, sulla piana di Calenella ha realiz­zato un lido e un agriturismo con una SCIA a 120 giorni inerente case mobili. Avrà i servizi?”, ha detto Sementino nel comizio pubblico.

“Ho fatto un’interrogazione in consiglio, quello stesso giorno c’era l’inaugurazione del lido. Vi­sto che non abbiamo un piano delle coste e che non c’è la possibilità di realizzare un lido a Ca­lenella, con quale autorizzazione è stata per­messa la realizzazione del Calè? Chi l’ha rila­sciata? E’vero che c’è una SCIA? La dirigente mi ha risposto che “agli atti degli uffici non risul­ta alcuna realizzazione su demanio di un lido denominato Calè’’ e che c’è una SCIA per le case mobili. E’ ovvio che non sia su demanio, è su proprietà privata. Indovinate chi va al lido Calè e fa anche il karaoke? L’assessora all’ur­banistica ed edilizia Savastano”.

A l’Attacco il sindaco Sciscio ha poi replicato su queste colonne: “Sementino l’ha buttata in caciara fomentando il dubbio e prendendo, anche in questo caso, una cantonata grossa come una casa. Parla di lido abusivo chieden­do chi lo abbia autorizzato. Ebbene, la società Calè è un’impresa agrituristica iscritta all’albo regionale. Pistillo ha presentato al Comune una SCIA a 120 giorni per posizionare un chio­sco e quattro-cinque ombrelloni in paglia, sul terreno di sua proprietà, al servizio dell’azienda agrituristica. Il dirigente dell’ufficio tecnico comunale ha rilasciato l’autorizzazione per­ché sì tratta di un’azienda agrituristica e, sulla scorta della legge vigente, si è dato il permes­so a 120 giorni che va in deroga a tutti i vincoli esistenti”.

Risale al 14 maggio scorso la deter­mina con cui il responsabile del VI Settore Servizi-demografici-SUAP ha spiegato che l’8 maggio Pistillo, come socio unico della Socie­tà Agricola Calenella srl di Peschici aveva chiesto l’iscrizione nell’elenco regionale degli operatori agrituristici della Regione Puglia, precisando che “l’attività agricola svolta dall’impresa richiedente si intende prevalente rispetto a quella agrituristica”.

“L’azienda agrituristica potrà dare ospitalità in 15 piazzole dell’agricampeggio ad un numero non superiore a 60 ospiti, nel rispetto di quanto previsto dalla legge regionale”, vi si legge.

Ora il colpo di scena, che imbarazza Palazzo di città. Non è un caso che Sementino abbia ci­tato la presenza, presso il lido, dell’assessora all’urbanistica ed edilizia, come testimonia la foto pubblicata da lei stessa su Instagram.

L’ordinanza è stata adottata dopo l’intervento degli inquirenti. Si fa infatti riferimento alla nota inviata ai Comune il 16 settembre dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Vieste – Delegazio­ne di Peschici con la quale si riferiva che “a se­guito dì attività di polizia giudiziaria esperita in data 4 settembre, da parte di questo Comando congiuntamente ai Comando Carabinieri Fo­restali Parco di Peschici, presso la località .omissis, è stato accertato che il signor omissis, presso la sua proprietà privata connessa al de­manio marittimo, per cui assoggettata alle prescrizioni ai sensi dell’art. 1 comma 2 dell’ordi­nanza balneare del 22.04.2024 della Regione Puglia, svolgeva attività balenare turistica ri­creativa, noleggiando attrezzature balneari (ombrelloni con lettini da spiaggia) con un compenso monetario, omettendo le discipli­ne generali in quanto sprovvisto di licenza di esercizio stabilimento balneare”.

 Insomma, una situazione differente rispetto alla semplice “pertinenza dell’agricamper”, come veniva so­stenuto nelle scorse settimane.

 “Agli atti d’uf­ficio non risulta alcuna pratica relativa ad atti­vità balneare turistica ricreativa intestata alla ditta”, continua l’ordinanza comunale. “La se­gnalazione dell’Ufficio Circondariale Maritti­mo di Vieste – Delegazione di Peschici risulta fondata in quanto l’apertura di attività balneare turistica ricreativa è soggetta alla presentazio­ne di una Segnalazione Certificata Inizio Atti­vità (S.C.I.A.) allo sportello SUAP del Comune competente”.

Da qui l’ordine a Ciro Pistillo, ti­tolare della Società Agricola Calenella, cui è stata vietata la prosecuzione dell’attività bal­neare turistica ricreativa in assenza delle pre­scritte autorizzazioni”.

L’Attacco ha contattato Sementino, che si è trincerato dietro il no comment, aggiungendo però in modo chiarissimo “l’ordinanza si com­menta da sola”.

L’attacco