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MOVIMENTO VIESTANO/ SIAMO DISTRATTI NELLA CURA DEL NOSTRO TERRITORIO. FRANE DIMOSTRANO DISINTERESSE DEL COMUNE PER AREE RURALI.

Le frane e gli allagamenti dopo il nubifragio a Vieste sono un segnale e non solo del dissesto idro-geologico del territorio, questo lo vedono tutti.

Sono un segnale, del fatto che l’Amministrazione comunale ha impostato una politica incentrata forse solo sull’apparenza e sull’intrattenimento fatto in maniera sparigliata e senza una programmazione mirata.

Dimenticando l’entroterra e tutte le sue criticità, ma anche sulla costa, sulle bellezze naturali fruite dal turista, scarsa attenzione e solo propaganda si preferisce perdere tempo e soldi dell’erario nell’accanirsi in maniera improvvida su chi non è allineato o critica l’operato della Giunta comunale.

Così la comunicazione del portavoce del Movimento Viestano, Gaetano Dimauro. “Il territorio viestano – ricorda – è, per circa il 90 per cento, costituito da aree rurali, nelle quali sono inclusi uliveti, campi coltivati, boschi, pascoli e macchia mediterranea. Un patrimonio di biodiversità, non a caso in buona parte ricadente nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano”. Su questo bisogna dire che c’è anche una latitanza del Governo del Parco Nazionale distratto più dalle nomine che dall’attività di gestione.

“Eppure, questo territorio – ha rimarcato Dimauro – sembra abbandonato a sé stesso dalle politiche della Giunta comunale. L’area rurale viestana fortunatamente o nostro malgrado per altri motivi, viene attenzionata dalle forze dell’ordine che fanno il possibile per presidiare la legalità, ma non rientra nei loro compiti la manutenzione e la programmazione. Appassiona i pochi gruppi di volontari che occasionalmente fanno interventi di ripulitura e di sensibilizzazione. Interessa alle guide ed ai naturalisti che cercano di valorizzarlo attraverso la conoscenza al grande pubblico. Ma all’amministrazione comunale non interessa, a meno che non si ritrovi a dover gestire la classica situazione di emergenza estiva non procrastinabile dovuta agli eventi dolosi. In genere si tratta degli incendi, i quali causano preoccupazione all’Amministrazione comunale soprattutto se arrivano a lambire le strutture turistiche. Abbiamo perso la sensibilità ambientale”.

“Questa volta – ha sottolineato il portavoce del Movimento Viestano – tocca invece a frane e allagamenti, per buona fortuna degli operatori turistici capitati quando ormai la stagione è praticamente chiusa. Ma i cittadini viestani, quelli che vivono tutto l’anno a Vieste devono sopportare disagi e disservizi, sembrano non avere lo stesso peso dei turisti, i quali invece si vedono allietare le vacanze grazie a spettacoli e gare pseudo sportive pagate dal Comune con i soldi generati dall’entrate del flusso turistico sul territorio viestano.

Il fenomeno della cosiddetta turistificazione della città di Vieste non è però un fatto casuale: da decenni Vieste dove il turismo è considerato un’attività fondamentale, la città viene pensata, progettata, modificata solo la ed esclusivamente per il turismo, a discapito di tutte le altre funzioni urbane, a partire da quella residenziale!

Questo tipo di turismo fatto di soli “eventi” genera anche costi economici, sociali e ambientali, a fronte di benefici che spesso diminuiscono con la maturazione della stessa destinazione, esaurendo il proprio ciclo di vita se il fenomeno non è gestito in un’ottica di lungo periodo o se si riduce a fare leva esclusiva sulla rendita di posizione.

Quando il turismo non è gestito, o lo è soltanto in un’ottica di massimizzazione dei profitti nel breve termine, alla lunga i costi, socializzati, finiscono per superare i benefici. Non basta dunque citare i numeri dei visitatori in aumento per dire che l’economia va a gonfie vele.

I residenti, invece, possono sopportare senza problemi tutti i danni causati dalla mancanza di una politica verso le aree rurali, purtroppo dovuta anche ad una politica anarchica e senza controlli delle regole urbanistiche.

L’unica consolazione, che è solo frutto di casualità positive, è quella che non ci sono vittime. Ma davvero – ha concluso – dobbiamo aspettare eventi nefasti per agire?”.

movimento viestano