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PARIFICAZIONE RENDICONTO REGIONE, OK DALLA CORTE DEI CONTI: «MA LA PUGLIA È POCO ATTRATTIVA PER LA SANITÀ»

La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Puglia ha emesso la pronuncia di parificazione del Rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2023. Come ha sottolineato in sede di requisitoria il Procuratore regionale Carmela De Gennaro, la gestione del bilancio della Regione del 2023 «non ha evidenziato particolari problemi, grazie all’impegno dell’ente per una sana e corretta gestione delle risorse» ed è «apprezzabile» che la Regione abbia «raggiunto l’obiettivo del pareggio di bilancio». Preoccupa, tuttavia, la crescita dei debiti fuori bilancio, che nel 2023 si sono attestati sui 12 milioni di euro contro i 6 del 2022 e che riguardano soprattutto l’acquisizione di beni e servizi.

«È assurdo – ha aggiunto il Procuratore a margine dell’udienza – che una regione non riesca a programmare quella che sarà la sua gestione futura», essendo quindi costretta a “contrarre delle spese per acquisire beni e servizi per la cui copertura non ha previsto nulla in bilancio». Criticità sono state osservate anche dal punto di vista della spesa sanitaria: il bilancio consolidato 2023 del servizio sanitario regionale si è chiuso con una perdita di 38,54 milioni di euro, in netto calo però rispetto al -144,31 milioni del 2022.

«Sulle spese per personale – ha concluso il Procuratore – si evidenzia che purtroppo la Regione ha usato le risorse assegnate per l’emergenza Covid 19, che potevano essere utilizzare solo fino al 31 dicembre 2022, per continuare ad assumere personale del tutto illegittimamente, come rilevato anche dalla Corte costituzionale».

Ancora una volta sia i dati dell’economia della Puglia, che cresce al doppio della velocità dell’Italia ed è una delle prime regioni europee per incremento del pil, sia il giudizio di parifica arrivato oggi, ci rendono moto soddisfatti del lavoro fatto in questi anni, che era cominciato nove anni fa con un disastro sanitario, contabile e anche gestionale molto grave». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al termine del giudizio di parificazione del rendiconto della Regione avvenuto oggi in Corte dei conti a Bari.

«Naturalmente – ha aggiunto – siamo consapevoli che il piano operativo che ricevemmo 9 anni fa ci impedisce di fare prevenzione dei tumori al colon, anche oltre i parametri previsti dai Livelli essenziali di assistenza come una legge regionale aveva deciso di fare».

Oggi, infatti, la Procuratrice regionale Carmela de Gennaro ha ribadito, in sede di requisitoria, come la Corte costituzionale abbia dichiarato illegittimo l’articolo 16 della legge regionale 14 del 2022 riguardante lo screening gratuito del tumore al colon-retto, «in quanto, essendo la Regione Puglia impegnata nel piano di rientro dal disavanzo sanitario, non è consentito porre a carico del servizio sanitario regionale livelli di assistenza ulteriori rispetto ai livelli essenziali di assistenza». “Faremo battaglia sul punto – ha detto ancora Emiliano – come avevamo fatto per i vaccini sulla bronchiolite, non esiste che i cittadini pugliesi, solo perché 11 anni fa chi ha governato la Regione aveva sfondato il patto di stabilità ed era entrato in piano di rientro, non debbano avere le stesse cure previste altrove. È una battaglia costituzionale di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge».

La Puglia è tra le regioni italiane meno attrattive dal punto di vista della mobilità sanitaria. Nel 2023, infatti, si è registrato un saldo negativo di 131,42 milioni (era -124,87 alla fine del 2022) e, anche dal punto di vista della mobilità sanitaria internazionale, si registra un saldo negativo «in netto peggioramento». È quanto emerge dalla relazione letta a Bari, nel corso dell’udienza sul giudizio di parificazione del rendiconto regionale, dal magistrato della Corte dei conti Giovanni Natali.

«E’ auspicabile che l’ente intervenga rapidamente e con determinazione, conducendo un’attenta analisi delle ragioni della «fuga sanitaria» dei residenti in Puglia verso altri territori», ha sottolineato Natali.

Quanto alle spese farmaceutiche, emerge dal monitoraggio Aifa che nel 2023 la Puglia ha sostenuto una spesa di 1,54 miliardi, a fronte di un tetto complessivo da 1,28 miliardi (+20,2%). Anche la spesa per dispositivi medici sostenuta nel 2023 (544,38 milioni contro i 537,71 del 2022) e’ risultata decisamente superiore al tetto stabilito per l’esercizio (362,12 milioni). “Nel prendere atto delle diverse azioni di contenimento poste in essere negli ultimi anni – si legge nella relazione di Natali -, la Sezione torna a sottolineare la necessita’ che la Regione persegua tutte le iniziative atte a rendere tale spesa coerente con i limiti imposti dal vigente quadro normativo».

Sulle capacità di recupero delle liste d’attesa, prosegue la relazione,» il monitoraggio ministeriale del marzo 2024 ha attestato per la Regione Puglia una percentuale di recupero sul programmato pari a 72,1% in relazione ai ricoveri chirurgici, l’assenza di liste di attesa per il biennio 2020-2021 e per il 2022 per gli screening oncologici e un recupero totale delle code 2020-2021 e di quelle 2022 per la specialistica ambulatoriale». 

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