Fuga dalla Puglia? Falso, anche a luglio le presenze turistiche sono col «più» e c’è ottimismo. Prezzi pazzi? Falso, non ci sono stati qui i rincari maggiori. Il direttore generale di PugliaPromozione, Luca Scandale, non crede «ai complotti» però, brandendo i dati dell’Agenzia, smentisce le informazioni che sono circolate sulla stagione turistica regionale 2023.
«I primi sei mesi, da gennaio a giugno, abbiamo avuto un +9% di arrivi e +10% di presenze, con maggio in particolare che è stato un mese in cui gli stranieri sono stati più numerosi degli italiani. Invece a luglio, nonostante i profeti di sventura, abbiamo +2% di presenze. Quindi – afferma – una stagione che, rispetto al 2022 che era l’anno record, si preannuncia ulteriormente record. E siamo ottimisti per i mesi di settembre, ottobre e novembre».
E agosto come sta andando?
«Aspettiamo. Non abbiamo dati».
Ci sono state aree della Puglia che hanno avuto risultati migliori e altre meno?
«Non abbiamo ancora dati di dettaglio».
E circa la provenienza dei turisti stranieri che hanno scelto la Puglia?
«Performano molto bene i mercati europei e gli extra-europei Gran Bretagna, Stati Uniti e Australia».
Quindi si ribaltano i dati che hanno tenuto banco per settimane sui media nazionali?
«Evidentemente chi parlava, parlava per sensazioni».
«Sensazioni»?
«I dati però non mentono mai».
C’è stato anche chi ha parlato di questa comunicazione incentrata sulla perdita di turisti in Puglia come un’attività dolosa, più che colposa. Lei che idea si è fatto?
«Non credo nei complotti e credo che, probabilmente, bisognerebbe avere l’accortezza di attendere sempre i dati ufficiali».
E questo boom dell’Albania?
“Mi riservo di non esprimermi sull’Albania perché non la considero un nostro competiton”.
Da che punto di vista?
«La Puglia compete con altre destinazioni in Italia e nel mondo».
Cioè molti turisti hanno scelto l’Albania, ma parliamo in realtà di due prodotti diversi?
«Sono prodotti diversi e non c’è dubbio che c’è un impoverimento del ceto medio italiano, che ha riguardato tutte le regioni. E probabilmente, dopo anni di turismo di prossimità, anche gli italiani avevano voglia di vivere delle esperienze diverse».
Circa la diversificazione di offerta cui avete anche lavorato, come i cammini e il bike (il cicloturismo; ndr), che feedback avete avuto?
«Noi siamo una destinazione per tutte le tasche e per tute le tipologie di turisti. Stiamo spingendo molto sul turismo all’aria aperta, sul bike, sui cammini e, più in generale, io penso che in Puglia, in varie aree della nostra regione, si possano avere più tipologie di turismo, che sono complementari e che hanno propria autonomia».
Ma questo bocciolo di diversificazione dell’offerta, cui avete dedicato anche campagne di comunicazione, ha avuto un riscontro positivo? O comunque il turismo balneare…
«In particolare i cammini hanno performato molto bene e ci aspettiamo ottimi risultati del bike anche in ragione, per esempio, della sponsorizzazione della Nazionale di ciclismo su strada ai recenti Mondiali di Glasgow e a tante altre iniziative cicloturistiche. Stiamo investendo molto e ci aspettiamo risultati positivi dal turismo all’aria aperta ma anche dal turismo giovanile e dal turismo a basso costo».
Il giornalista e scrittore pugliese Duilio Giammaria dalle colonne del nostro giornale ha affettuosamente stimolato la Puglia a lavorare di più sull’offerta, a investire sui servizi. Che ne pensa?
«Leggo sempre con attenzione la Gazzetta e gli stimoli di Giammaria, ma sono particolarmente attento agli stimoli del direttore. Osca Iarussi, che sia l’anno scorso sia quest’anno ha posto temi rilevanti che affronteremo nelle riunioni del Piano strategico entro la fine dell’anno».
Pensa alla gentrificazione, la trasformazione di aree urbane da proletarie a borghesi, con l’esodo degli storici abitanti?
«Sia all’immagine della Puglia verso l’estero sia alla gentrificazione».
Però ci sono questioni ancora irrisolte. I turisti continuano a lamentarsi dei rifiuti. Soprattutto gli stranieri che forse sono il fattore che ha cambiato l’esito di questa stagione.
«Ci sono molti elementi e margini di miglioramento, siamo ancora una destinazione giovane turisticamente e senz’altro il problema sarà risolto, in sinergia con i Comuni».
Agosto sta finendo e con esso la stagione balneare nazionale e non solo. Sappiamo però che settembre e ottobre sono climaticamente perfetti per attrarre turisti da, per esempio, località del Nord Europa. Quando parlava delle aspettative rispetto al prossimo autunno, faceva riferimento a questo?
«Io penso che bisognerebbe incominciare a considerare quella pugliese come una stagione che inizia a marzo e finisce a novembre e, quindi, le valutazioni che gli stakeholder (i portatori di interessi; ndr), gli esperti e anche i media fanno, devono avere questa base di tempo».
Comunque lei non crede che la Puglia sia stata vittima di un attacco mediatico, per esempio sui prezzi alle stelle?
«Credo che ci sia stata un’attenzione molto spinta sulla Puglia, ma non credo ai complotti. Io penso che i dati sull’inflazione non mentono e i dati demoscopici non pongono la Puglia tra le aree a più alta inflazione».
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