Condanne definitive nel processo “Agosto di fuoco” contro il clan viestano Iannoli-Perna. Dopo le anticipazioni, oggi la Questura di Foggia ha diramato una nota con la notizia dell’esecuzione dell’ordine di carcerazione, nei confronti dei 7 imputati, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari. Viestani e manfredoniani sono ritenuti colpevoli, a vario titolo, del reato di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione di sostanza stupefacente, del reato di cessione di sostanza stupefacente e del reato di detenzione illegale di armi e munizionamento, con l’aggravante del metodo mafioso.
La sentenza è il risultato di una complessa attività d’indagine svolta dal team investigativo deputato ad indagare sui fenomeni criminali dell’area garganica, composto da personale del Servizio Centrale Operativo, della squadra mobile di Foggia e di Bari e coordinato dalla Dda presso la Procura della Repubblica di Bari.
Le indagini partirono nel 2018 a seguito di gravi fatti di sangue occorsi sul versante viestano, in cui si registrarono 3 omicidi e 3 tentati omicidi perpetrati con chiare modalità mafiose e che consentirono di accertare la sussistenza di una consorteria criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti di diverse tipologie, facente capo a Girolamo Perna (giovane boss detto “Peppa Pig”, ucciso ad aprile 2019, ndr).
Si chiude definitivamente, dopo la pronuncia della Cassazione, il processo contro il gruppo mafioso viestano. 20 anni a testa ai capi del sodalizio
Le indagini culminarono nell’operazione “Agosto di Fuoco” che portò all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 7 persone del clan Iannoli-Perna. Ai 7 venne contestato il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della disponibilità di numerose armi da sparo, nonché di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni specifiche dell’associazione di tipo mafioso.
Tali condotte criminose vennero portate avanti al fine di agevolare la più vasta compagine criminale facente capo a Perna nell’ambito della violenta guerra di mafia intercorsa con la fazione contrapposta facente capo a Marco Raduano, 40enne boss latitante detto “Pallone”, per il controllo egemonico del territorio viestano e l’assunzione del monopolio nella gestione e nel commercio degli stupefacenti.
Peraltro, durante le attività investigative fu registrata la volontà di imminenti rappresaglie nei confronti di esponenti della fazione avversa. Pertanto, al fine di impedire l’esecuzione del programma criminoso ed evitare un ulteriore omicidio nella città di Vieste, venne richiesta ed ottenuta dalla Dda Bari l’emissione di un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di due persone ritenute al vertice dell’associazione cui ha seguito l’esecuzione dell’ordinanza della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale di Bari, a carico di 5 persone della medesima compagine criminale.
L’attività investigativa, inoltre, è proseguita anche dopo l’esecuzione dei provvedimenti cautelari, consentendo agli investigatori di addivenire all’individuazione del fornitore della sostanza stupefacente del tipo cocaina in favore del gruppo criminale, soggetto ritenuto vicino al “clan dei montanari”, anch’egli tratto in arresto.
In “Agosto di fuoco” sono stati condannati in via definitiva a 20 anni di reclusione a testa, i cugini viestani Claudio Iannoli, 47 anni detto “Cellin” o “Zanna” e Giovanni Iannoli, 37 anni detto “Smigol”. Pene minori ai sodali: 10 anni e 8 mesi a Raffaele Giorgio Prencipe, 39enne di Vieste; 8 anni e 8 mesi al compaesano Giuseppe Stramacchia, 37 anni; 11 anni, 5 mesi e 10 giorni a Carmine Romano, 53 anni, anche lui di Vieste; 8 anni a Stefan Cealicu, 57 anni, romeno domiciliato nel centro garganico. Stessa pena, 8 anni, inflitta a Gaetano Renegaldo, 44enne di Manfredonia.