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ASL FG – RIORGANIZZAZIONE DEI LABORATORI PUBBLICI DI ANALISI: L’HUB RESTA A FOGGIA, CON “LABORATORI SPOKE” A CERIGNOLA, A MANFREDONIA E A S. SEVERO.

A partire dal primo giugno, in tutta la Provincia i campioni biologici saranno processati in tre nosocomi. Il direttore ASL assicura: “l’utenza non patirà alcun disagio”. I centri del capoluogo, Vieste, S. Marco, Vico e Torremaggiore sono stati declassati a meri punti di prelievo.

La riorganizzazione dei laboratori pub­blici d’analisi della provincia di Foggia entra nel vivo. Ieri, nel Presidio Ospe­daliero Tatarella di Cerignola, il direttore ge­nerale dell’ASL Foggia Antonio Nigri ha il­lustrato il piano di riordino alla stampa.

Il manager ha spie­gato che “il modello di riorganizza­zione della rete laboratoristica regio­nale deriva da un docu­mento di na­tura tecnica elaborato dal Ministero e dalla Conferenza Stato – Regioni ed è oggetto di attua­zione anche nell’ambito dei piani di rientro che la Regione Puglia ha sottoscritto a livello nazionale. Questi piani hanno trovato realiz­zazione nella Dgr 985 del 2017 che mira ad accentrare l’attività di trattamento dei cam­pioni biologici, assicurare alla popolazione ì punti di prelievo in maniera diffusa, poten­ziare il tema della tracciabilità dei campioni biologi che vengono trasferiti, rafforzare l’informatizzazione della refertazione dei cam­pioni stessi”.

Il numero uno della ASL ha poi tenuto a sot­tolineare che “i cittadini non subiranno alcun tipo di disagio” e che “non ci saranno chiusu­re e ridimensionamenti. Avremo una rete in­tegrata e diffusa di punti prelievo che interes­serà tutti i centri della provincia. Per quanto riguarda gli operatori, vi sarà un’accresciuta capacità di trattare i campioni in maniera più adeguata alle normative nazionali ed inter­nazionali in termini di sicurezza”.

Tuttavia, a essere diffusa tra i cittadini e tra gli operatori è la preoccupazione per il de­classamento subito dal laboratorio di analisi foggiano. La preoccupazione è tale da sfo­ciare nella paura che, in un futuro più o meno prossimo, si possa giungere alla chiusura dei laboratori pubblici che comporterà inevi­tabilmente lo spostamento del servizio ver­so il privato. A detta di Nigri si tratta di timori infondati in quanto “Foggia città avrà il punto hub di questa rete nel Policlinico Riuniti, con un punto prelievi attrezzato presso il “D’Avanzo” e un laboratorio che processa i campioni biologici presso il Policlinico. A tutto questo si aggiunge il centro prelievi di piazza della Libertà. Sulla base di questa ri­funzionalizzazione, per gli utenti il tema dei punti di prelievo non viene messo in discussione tanto che non è da escludersi un au­mento dei laboratori d’analisi presenti nel capoluogo’’. Un altro capitolo spinoso è quello del trattamento dei campioni biologi­ci, il direttore fa notare che “occorre capi­re quale sia l’attrezzatura in dotazione a laboratori e la loro capacità di processare i campioni in maniera performante, Il tutto deve ten­dere a dare al cittadino un risultato adeguato alla sua attesa. Nel quadro di una riorganiz­zazione regionale, nazionale ed europea che di fatto è già programmata, la ASL Fog­gia non fa altro che attuare un percorso già in atto”.

Le rassicurazioni di Nigri danno seguito a quelle da parte dell’Azienda stessa dei giorni scorsi, secondo le quali “la riorganizzazio­ne non riguarderà i servizi ai cittadini che re­steranno invariati. Solo ì campioni biologici saranno processati nei laboratori hub dì rife­rimento. Un gruppo di lavoro aziendale, in­tanto, sta predisponendo il programma ope­rativo relativo alla riorganizzazione di un sistema di laboratorio di rete, fortemente inte­grato e flessibile, con un focus specifico sul­le modalità di trasferimento dei campioni biologici raccolti presso i vari centri prelievo attraverso la fornitura di kit idonei e a norma”. Come già scritto nei giorni scor­si, dei sette laboratori attualmente presenti nel territorio provinciale, quelli di Cerignola, di Manfredonia e di San Severo resteranno attivi come centri spoke, mentre quelli di Foggia, dì San Marco in Lamis, di Vico del Gargano, di Vieste e di Torremaggiore ver­ranno ridotti a rango di meri centri prelievo. La riorganizzazione entrerà in vigore il primo giugno e risponde alla deliberazione di Giunta Regionale 985 del 20 giugno 2017, che ha stabilito il declassamento dì quei pre­sidi che non fossero riusciti a conseguire un minimo di 500 mila prestazioni annue. Il rior­dino, che avrebbe dovuto attuarsi entro il 31 dicembre 2018, diventerà finalmente opera­tivo con quattro anni e mezzo di ritardo. Le polemiche naturalmente non sono mancate soprattutto in relazione a quella che viene considerata dall’utenza e dagli addetti ai lavori come una vera e propria degradazione del laboratorio pubblico d’analisi di piazza della Libertà nel capoluogo provinciale: “Nel momento in cui l’utenza capirà che le analisi non si eseguono sul posto, si recherà altro­ve, con gravi conseguenze che ricadranno sulla qualità del servizio”, è stato il commen­to più gettonato. Tanto più che il laboratorio dì Foggia effettua mediamente oltre 500 mi­la test ogni anno, analizza i campioni biolo­gici provenienti da trentuno Comuni dei Monti Dauni, dalle carceri di Lucera e di Fog­gia stessa e, tra gli altri, della medicina del lavoro e dello sport. Tutti questi dati non fan­no che aumentare le perplessità e i dubbi re­lativi a questo declassamento.