Davvero non c’è pace per gli oltre 230 laboratori di analisi convenzionati disseminati su tutto il territorio pugliese. La maggior parte di essi, infatti, sono tornati sul piede di guerra proclamando una «serrata» a partire dallo scorso 27 marzo: stop delle prenotazioni delle analisi in esenzione successive al 30 giugno. In altre parole, dal prossimo 1 luglio i laboratori d’analisi privati in Puglia non erogheranno più prestazioni di laboratorio garantite dal Servizio sanitario nazionale.
Uno blocco che andrebbe a ripercuotersi soprattutto sulla fascia più fragile della popolazione e che giunge in un clima di attese e incertezze, dopo che, nel frattempo, è arrivata finanche una segnalazione dell’Antitrust a proposito della ripartizione delle risorse pubbliche all’interno della rete dei laboratori privati accreditati e in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci dopo che il governo centrale ha deciso di impugnare innanzi al più importante organo di garanzia costituzionale l’art. 23 della legge n.30 con cui la Regione Puglia, lo scorso mese di novembre, chiarì la soglia di produttività delle 200mila prestazioni annue necessarie per mantenere l’accreditamento.