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REGIONE/ ALTRA INFORNATA DI INCARICHI. DIECI NUOVI UFFICI IN ARRIVO NEL TURISMO. ALLE DMO (DESTINATION MANAGEMENT ORGANIZATION) ALCUNE FUNZIONI DI PUGLIAPROMOZIONE

Non bastavano le struttu­re dell’assessorato al Turi­smo, né quelle dell’agenzia regionale Pugliapromozione. Il settore delle vacanze ora ha la necessità di compiere il sal­to di qualità. Magari con altri consigli d’amministrazione e dipendenti da assumere in barba ai principi di ottimizza­zione della spesa pubblica. Lo «strumento», presentato a pochi mesi dalle prossime elezioni regionali, è la costi­tuzione di 10-12 Dmo (Destination Management Organization) che sono realtà di ser­vizi di settore avviate con di­verse forme societarie.

Già il 14 e il 15 ottobre scor­si, presso la Fiera del Levante, si sono tenuti due workshop dal titolo «Puglia Destination-Organizziamo il turi­smo». Sul palco i relatori del­la società Just Good Tourism di Padova che hanno spiegato il funzionamento delle Dmo già in attività. Ecco i tratti sa­lienti.

Lo scopo principale è quel­lo di creare un soggetto a cui delegare una parte delle fun­zioni esercitate attualmente da Pugliapromozione coin­volgendo i territori e le istitu­zioni locali insieme alle associazioni di categoria. Si tratta di realtà con assetti differen­ziati: da società per azioni a realtà a partecipazione pub­blica; da fondazione a società a responsabilità limitata. L’aspetto più delicato è la composizione dei budget. Il 30-50% del totale è speso per i costi del personale sia di governance sia di funzionamen­to.

Ma da dove saranno attinti i fondi? Sempre secondo la relazione dei tecnici della so­cietà di Padova (incaricata an­che di tenere altri dieci eventi per tutta la Puglia) si dovreb­be passare dall’uso dell’impo­sta di soggiorno, dai contri­buti di enti pubblici, da bandi europei, regionali e Gal, dagli sponsor e, infine, dalla vendi­ta di pacchetti turistici.

«L’idea dell’assessore Lopane di predisporre, anche con il supporto dei privati, le basi per l’organizzazione dell’accoglienza turistica in Puglia – commenta Piero Innocenti, presidente vicario di Fiavet Puglia – è positiva. Ma crede­vo che l’imposta di soggiorno servisse a migliorare i servizi dedicati al mercato. La legge indica gli ambiti di intervento e di certo non penso sia stata ideata per creare ima struttu­ra esterna e poi alimentare il suo funzionamento».

Un altro aspetto che non convince gli operatori è quel­lo della vendita dei prodotti commerciali. «Le Dmo – con­clude Innocenti – non posso­no commercializzare i pac­chetti turistici perché tale funzione è assegnata alle agenzie di viaggio dalla legge. Quindi penso sia un aspetto da riconsiderare». Fatto sta che per pesare l’impatto oc­cupazionale delle Dmo basta vedere ciò che succede a Bo­logna dove per l’unica della città sono in organico ben 80 dipendenti.