Il nuovo album raccoglie quindici tracce, un mix di inediti e classici delle feste rivisitati in chiave personale e ironica. “Bianco Natale”, ad esempio, assume tinte cupe e inquietanti, con Capossela che canta su una base musicale tesa e tormentata, mentre “Campanelle” è un “Jingle Bells” swing con cori anni 50. La reinterpretazione di “Santa Claus Is Coming To Town” è particolarmente pungente, con un Babbo Natale che si spara dietro un supermercato, alludendo alla difficoltà per lui a star dietro al consumismo estremo delle feste.
L’album include anche brani tradizionali riproposti con il tocco inconfondibile di Capossela (“Conforto e gioia”, “Il friscaletto”) o cover di musiche senza tempo con testi reinventati: ad esempio, la “Danza della fata confetto” è cantata su una base dello Schiaccianoci di Čajkovski; “Charlie” è una cover in versione “napoletana” di “Christmas Card From A Hooker In Minneapolis” di Tom Waits.
L’influenza della Germania, paese che ha segnato le sue origini, si ritrova in pezzi come la title track, basata su un testo del padre, e “Dankeschoen”. “Voglio essere come te” è, invece, un omaggio al “Libro della Giungla”, il film Disney che Capossela definisce come quello perfetto da vedere a Natale.
Alla fine, l’album scorre leggero e piacevole, rievocando per lo più il suo consueto stile, soprattutto quello delle origini, senza grandi stravolgimenti. Ad arricchirlo, la presenza di una nutrita schiera di musicisti, tra i quali spicca Marc Ribot, che con la sua chitarra impreziosisce “Voodoo Mambo” – un brano non natalizio ma ispirato alla festa dei morti – con un lungo elenco di ossa che riporta l’artista nativo di Hannover a una delle sue interpretazioni più vivaci e teatrali.
È un lavoro che intriga, forse non tanto per il valore complessivo delle tracce, quanto piuttosto perché accende la voglia di vederlo interpretato dal vivo, dove, siamo sicuri, Capossela si saprà reinventare ogni volta con spettacoli pieni di energia, malinconia e un tocco di leggerezza festosa.
IN ASCOLTO: Voodoo Mambo