«Riteniamo che non ci sia un unico modello possibile e che se ne possano costruire di diversi a seconda della realtà territoriale. Superiamo il microcosmo del campanilismo e immaginiamo attività di sistema, cercando di capire quali attività si possono condividere»
Il turismo di Puglia è cresciuto, è maturo, ma per sopravvivere in un mercato (nazionale e internazionale) inesorabile e competitivo, è necessario che evolva e che si strutturi in modo robusto.
Per “scrivere” questo futuro, l’assessore regionale al ramo, Gianfranco Lopane, chiama alla partecipazione “dal basso” \ tutta la complessa filiera regionale del viaggiare e dell’accogliere con il progetto «Puglia Destination Go – Organizziamo il Turismo». «Ora – spiega – si avvia la Fase II che annovera anche un paradigma nuovo nelle politiche strategiche del turismo della Puglia e che affianca alle attività di marketing, di promozione e di comunicazione, un nuovo pilastro fondamentale della strategia che è la gestione, è la governarne, è l’organizzazione».
Prima di entrare nel dettaglio, qual è lo stato dell’arte del turismo in Puglia?
«Si avverte non solo in Puglia, ma in tutte le destinazioni turistiche italiane ed europee, la necessità di strutturare l’offerta turistica, l’accoglienza, di organizzare e integrare singole destinazioni, di generare e di gestire i flussi di “incoming” (i turisti che arrivano in Puglia; ndr) anche per non avere fenomeni di overtourism (Aperturismo o sovraffollamento turistico; ndr), si avverte l’esigenza di gestire la reputazione della destinazione, di coordinare tutti i soggetti che all’interno di una destinazione operano e hanno le loro attività di accoglienza, piuttosto che le varie esperienze che vengono erogate nel singolo territorio. Si nota l’esigenza di affiancare le attività di marketing, che comunque si devono continuare a fare, con destinazioni ben organizzate, che sappiano come i flussi insistono sui singoli territori e li attraversano, che abbiano contezza delle esperienze fruibili e che magari contribuiscano a creare prodotti turistici».
Una fase di evoluzione?
«Sì, esattamente. Perché le attività legate al turismo in Puglia sono arrivate alla maturità del loro percorso per cui abbiamo necessità di evolvere e di puntare su alcuni aspetti che rappresentano il momento di svolta, anche rispetto al futuro del turismo pugliese».
Per questo motivo avete messo a punto questo progetto?
«Sì abbiamo incominciato a interrogarci su come il tema della governance, della gestione, potesse essere interpretato in Puglia anche sulla base di modelli che sono già presenti, da alcuni anni, in destinazioni più mature e penso Veneto, Toscana, Trentino e a destinazioni europee dalla Slovenia alle Baleari, alla Polonia. Ci sono molti esempi di sperimentazione sul campo di modelli di organizzazione. Alcuni di essi stanno mutando negli anni, come nel caso del Veneto che è in una fase anch’esso di maturazione e con cambiamenti che hanno l’obiettivo di tenere insieme i vari soggetti e di coordinare al meglio le attività locali, continuando ad attrarre investimenti e, soprattutto, offrendo grande qualità alle esperienze che i visitatoti e i turisti possono vivere su quel territorio».
Come si sviluppa il Progetto?
«Dopo una prima riflessione a livello centrale, con i rappresentanti delle Camere di Commercio e delle associazioni di categoria, Regione Puglia e agenzia regionale (riflessione fatta un paio di settimane fa e che ha già portato da parte di tutti a constatare la necessità di intraprendere questo tipo di percorso), adesso ci rivolgiamo ai territori pugliesi con un roadshow di 10 incontri sia con i pubblici amministratori sia con gli operatori. Si sente la necessità di evolvere, come detto prima, e sentiamo l’esigenza di costruire un modello “dal basso” e lo facciamo con un percorso di vera partecipazione. Anche perché riteniamo che non ci sia un unico modello possibile e, soprattutto, che si possano costruire dei modelli che funzionano a seconda della realtà territoriale che andiamo a coinvolgere, a seconda delle peculiarità delle destinazioni della Puglia».
Quindi il suo invito agli operatori è di farsi avanti?
«Sì, sì. È a prender parte agli incontri che territorialmente, per prossimità, saranno proposti, anche perché essi non rappresentano delle Dmo (Organizzazioni per la Gestione delle Destinazioni turistiche; ndr) già predefinite».
Quindi, la Regione va nei territori?
«Sì va a raccontare cosa sta succedendo su questo tema in Italia ed Europa e a cercare di costruire, insieme, un modello che possa essere utile per il singolo territorio. Ogni incontro avrà una duplice funzione. Una prima sessione con i pubblici amministratori, per confrontarci con sindaci e presidenti di Provincia, per capire come le attività legate al turismo possano essere interpretate in chiave nuova, magari superando il microcosmo del campanilismo e immaginando attività di sistema che vadano oltre la singola municipalità, cercando di capire quali attività si possono condividere.
Per esempio, sarà necessario definire con loro chi si occuperà di informazione e prima accoglienza turistica. Oggi c’è la grande discussione su come gestire gli Info Point, su che informazione devono dare, su quale ruolo possono avere e io penso che possano essere gestiti localmente.
C’è tutta una discussione sulle attività di marketing e comunicazione e io penso che possano essere gestite centralmente, anche perché non avrebbe senso la promozione del piccolo comune in una Fiera internazionale, così come fare grandi sforzi per promuovere una singola località con “media pian” probabilmente non sostenibili economicamente.
C’è l’esigenza di costruire i prodotti turistici e le esperienze, così come abbiamo cominciato a fare con il bando Prodotti Turistici (ex D.D.G. n. 329 del 22/08/2024; ndr). Poi c’è tutto il complesso mondo delle Smart Destination e dell’Information Technology cioè gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione, le piattaforme, che ci permettono di capire come si sta muovendo il mercato e, quindi, le leve che possiamo dare ai territori e alle destinazioni.
Ecco, ci sono temi su cui vogliamo confrontarci con i territori e lo faremo al mattino con i pubblici amministratori e al pomeriggio con gli operatori. Tutto ciò per capire come insistono i flussi turistici sul territorio pugliese e poi su un territorio più ampio perché oggi, con tassi di internazionalizzazione sempre più consistenti, i flussi hanno anche una dimensione sovraregionale ed è per questo che per noi è importante interrogarci ed è per questo che, qualche settimana fa, ho coinvolto anche i miei colleghi assessori regionali del Mezzogiorno per condividere una strategia che abbia come oggetto di riflessione la qualità dei servizi che diamo ai turisti internazionali».
Si lavora al sogno di un Grand Tour del Sud?
«È un’immagine molto bella ma, in realtà, succede già. Assistiamo spesso a flussi che traguardano Campania, Puglia, Basilicata o Campania, Puglia, Sicilia. Soprattutto da parte di chi viene da oltreoceano».
IL CALENDARIO DEI DIECI INCONTRI DA OTRANTO A VIESTE
II percorso partecipato per lo sviluppo turistico della destinazione attraverso il progetto «Puglia Destination Go-Organizziamo il Turismo» ha preso l’avvio il 14 e 15 ottobre, quando sono stati coinvolti 14 stakeholder (portatori di interessi; ndr) tra associazioni del Partenariato Economico e Sociale del Turismo e ANCI Puglia, 220 dipendenti della Regione Puglia e agenzie regionali (Pugliapromozione, Adp, Asset, Arti etc) tra Direttori, Dirigenti e funzionari oltre alle quattro Camere di Commercio con i relativi presidenti, segretari generali, dirigenti e funzionari.
Le tappe del prossimo «Puglia Destination Go – Tour nei territori»:
Gli incontri voluti dalla Regione nell’ambito di questo progetto si svolgeranno in Case Comunali o nelle sedi delle locali Camere di Commercio e avranno un programma mattutino e uno pomeridiano. Infatti, in mattinata si metteranno idealmente attorno a un tavolo associazioni del Partenariato Economico e Sociale del Turismo regionale, i Comuni (sindaci e amministrazioni), Province, Camere di Commercio.
Le tappe del prossimo «Puglia Destination Go – Tour nei territori»:
13 – novembre Otranto
14 – novembre Lecce
15 – novembre Gallipoli
19 – novembre Vieste
20 – novembre Foggia
25 – novembre Bari
26 – novembre Brindisi
2 – dicembre Alberobello
3 – dicembre Taranto
4 – dicembre Barletta.
Gli incontri voluti dalla Regione nell’ambito di questo progetto si svolgeranno in Case Comunali o nelle sedi delle locali Camere di Commercio e avranno un programma mattutino e uno pomeridiano. Infatti, in mattinata si metteranno idealmente attorno a un tavolo associazioni del Partenariato Economico e Sociale del Turismo regionale, i Comuni (sindaci e amministrazioni), Province, Camere di Commercio.
Durante il pomeriggio, invece, sarà la volta di operatori turistici privati (guide, accompagnatori, strutture ricettive che hanno prenotato tramite DMS nel rispetto dei posti disponibili, Grandi attrattori (come Castel del Monte, la Notte della Taranta, in base alla tappa e gli Info Point.
gazzettadelmezzogiorno