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VIESTE/ LA NUOVA FORMA DI VITA E DI TURISMO CHIAMATA COLIVING APPRODA CON SUCCESSO ANCHE SUL TERRITORIO DEL GARGANO

Da giugno aperta a Vieste la “casa comunitaria” che ospita i viaggiatori da tutto il mondo offrendo nuove esperienze. A l’Attacco la testimonianza di un ospite.

Si torna, sulle no­stre pagine, a parlare di Coliving, una nuova forma di turismo e di ricettività, già sviluppata in grandi città ma che da poco è approdata anche sul Gargano, precisamente a Vieste, grazie all’intra­prendenza di Michela delli Santi.Forse è ri­duttivo definirla sempli­cemente una forma di turismo perché il Coliving è un nuovo modo di concepire un viaggio e una permanenza all’insegna della socialità e delle esperienze che ar­ricchiscono non solo chi arriva ma anche chi già vi risiede.

Together Network è na­ta quasi undici anni fa a Roma dall’idea di Erne­sto Palermini,

amico della viestana Michela delli Santi la quale ha deciso di aprire una seconda struttura a Vieste, dove è re­sidente fissa e si occupa della sua gestio­ne e dell’organizzazione delle attività. Together è una casa comunitaria che valo­rizza la conoscenza, l’arte e la collabora­zione. Uno spazio progettato dalla comu­nità dove cultura e socialità si incontrano. La casa unisce residenti nazionali ed internazionali a lungo e breve termine che con­dividono un’espe­rienza di vita sti­molante. L’appartamento è uno spazio per chi la­vora da remoto, ospita corsi e wor­kshop offerti dalla comunità e, inol­tre, la casa acco­glie eventi, attività e opportunità per entra­re in contatto con le persone del luogo e trarre ispirazione.

“Il nostro scopo è cercare di trovare una re­te di professionisti che si mettano a dispo­sizione dei viaggiatori tutto l’anno. La casa è al servizio di un tipo di turismo che sì spo­sta più su un’esperienza del viaggio diver­sa, fatta da una fruizione più lenta e appro­fondita che porta alla conoscenza diretta delle persone del posto – aveva detto delli Santi a l’Attacco di recente -. La nostra as­sociazione incentiva una modalità di turismo sostenibile nonché la realizzazione di iniziative culturali che partano dal basso, oltre ad essere un luogo di incontro e di scambio rivolto al territorio e a chi sceglie di viverlo”. Michela per far conoscere Toge­ther ha indetto lo scorso 27 ottobre una Caccia al Tesoro, aperta a tutti i cittadini del Gargano, per riscoprire le peculiarità del territorio e riflettere insieme su come poter collaborare alla sua crescita culturale. Con l’organizzazione della Caccia al Tesoro l’as­sociazione ha dato inizio ad un calenda­rio di attività.

In merito a questa nuova realtà, che si presenta come una novità sul Gargano, è intervenuto Raffaele Medaglia,originario di Urbino, che ha viaggiato molto e ha fatto la sua prima esperienza di Coliving a Vieste questa estate venendo a conoscenza della casa tramite internet. Raffaele, che nella vita fa l’insegnante, ha deciso di portare a cono­scenza di tutti, attraverso l’Attacco, la sua permanenza nella casa:

“Si è parlato molto in questi giorni di Together e della sua ora­mai celebre Caccia al Tesoro, ma quello che vorrei proporre oggi è la prospettiva di chi nel Coliving di Vieste c’è stato come ospite affacciandosi alla porta con scetticismo ed uscendone con entusiasmo”. Raffaele ha raccontato: “Quando arrivai era una rovente giornata di luglio, ad acco­gliermi c’erano Michela, sua sorella Vivia­na e qualche bambino festante. Una volta entrato in casa due cose mi erano subito balzate agli occhi, la presenza di molti libri e quella di vecchi dischi.

Ma la cultura fin lì rilegata in bianchi scaffali l’’ho subito ritro­vata nell’intelligenza di Michela, nella sua capacità dialettica e nel trasporto col quale raccontava aneddoti catturati negli sguardi e nelle parole delle perso­ne che aveva incon­trato. Nel mio sog­giorno ho conosciu­to persone che pro­venivano dai luoghi più disparati, tutte ac­comunate dalla voglia di raccontare le pro­prie esperienze, le proprie paure, i propri obiettivi, i propri sogni ma anche di mettere a disposizione i propri talenti.

Così come hanno fatto l’artista di strada che ci ha allie­tati con le note della sua chitarra, i due gio­vani calciatori freestyle che hanno conces­so agli astanti un assaggio delle loro capa­cità, il giovane francese che arrivato chissà come con una bici sgangherata da Foggia si è subito messo a proprio agio e ha suonato magnificamente l’ukulele che la casa mette a disposizione degli ospiti”.

Una permanenza che ha lasciato a Raffaele piacevoli sensazioni: “Ho vissuto ogni giorno con entusiasmo, curio­sità, allegria e spensie­ratezza, assaporando lo spirito del Coliving e la vitalità delle persone che ci vivono ed ero im­paziente di sapere cosa sarebbe successo quando, finalmente, do­po l’inaugurazione alla quale ho avuto la fortu­na di presenziare, gli spazi sarebbero diven­tati un luogo aperto a chiunque avesse un progetto da regalare al­la comunità ma fosse sprovvisto d’uno spazio e d’un canale attraverso il quale promuoverlo. Sul muro della casa pri­ma di partire ho letto una

frase di Chandra Candianiche parlava di un luogo dove si coltiva la fiducia. Allora se è un po’ più di fiducia che si cerca, in se stessi e nel mondo, invito ad entrare alme­no una volta in quella casa e a provare le stesse sensazioni che ho provato io”. Raffaele ha ringraziato Michela, Vieste, il Gargano e le persone che ci vivono e lavo­rano “per la capacità di far sentire accolto, benvoluto e speciale chiunque entri in con­tatto con questa ter­ra meravigliosa”, ha concluso.

Il Gargano, dunque, diventa una meta da poter scegliere non solo d’estate, ma an­che tutto l’anno per quei viaggiatori che per motivi di piacere o di lavoro decidono di passarvi periodi più lunghi.

Il Coliving è così una scelta alternativa di vivere i luoghi e permette che i residenti della casa si uniscano intorno all’interesse comune di voler imparare e crescere dalle persone di cui si circondano.

Una soluzione che favorisce l’impatto am­bientale positivo della condivisione di ri­sorse e costi per ridurre gli sprechi e nello stesso tempo che favorisce la condivisione di esperienze di vita.

l’attacco