Non è morto, si è allontanato in silenzio in questo giorno triste di fine novembre avaro di sole. Pierino non può morire nella coscienza di questo paese. Lui è stato un vero “pater familias”, di mille famiglie e mille situazioni, un padre di popolo. Ha amato la gente di questo paese e la gente lo ha amato. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo si porta impresso il volto di un amico di famiglia, un fratello, un compagno. Da sindaco, da assessore provinciale, da cittadino, non si è mai stancato di nutrire amore per tutti, senza distinzioni, dagli umili ai potenti. Nella sua azione politica ha sempre cercato di aprire varchi nuovi per percorrere nuove vie. Qualche volta con successo, altre con meno, altre ancora non capito, ma sempre con l’idea di una profonda trasformazione di questo paese popolato, come diceva spesso durante le nostre chiacchierate, da gente inerme, sottomessa per indole. Io, gli amici, nella vita e nella politica, abbiamo avuto la gioia di conoscerlo ed ha lasciato in noi il segno di una persona intellettualmente onesta. L’amore per la sua terra, provato anche da sofferenza sincera nel vederla emarginata e maltrattata da quella politica che lui aveva servito. Addio Pierino, addio amico mio. |
michele angelicchio