L’associazione nazionale bande da giro (Angb) in una nota esprime “sorpresa e amarezza per la decisione della Regione Puglia di ridurre drasticamente i fondi destinati al sostegno delle bande pugliesi”, ritenuto uno dei beni immateriali più preziosi della nostra regione.
“Lo abbiamo appreso con incredulità e sgomento, da una nota del Consiglio regionale”, fanno sapere dall’Anbg evidenziando che “persino la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Lucia Parchitelli, era all’oscuro della decisione”.
Per l’associazione si tratta di “una mancanza di trasparenza che pone seri interrogativi sulla volontà politica di valorizzare questo patrimonio, come stabilito dalla legge regionale 10/2023, con il maestro Riccardo Muti primo sostenitore, che prevedeva un contributo annuo di 500.000 euro a partire dal 2023”. “Il finanziamento – continua la nota dell’associazione – non solo non è stato erogato per l’anno passato, ma è stato addirittura dimezzato nel nuovo piano triennale, con appena 200.000 euro stanziati per il 2024 e 375.000 euro per il 2025 e il 2026.
Una riduzione che non è in linea con le reali necessità di un settore”. “Comprendiamo le esigenze di bilancio, ma ci chiediamo perché non si possa ripristinare stabilmente il contributo annuo di 500.000 euro a partire dal 2025”, aggiunge la nota.
“Questo incredibile dietrofront avvenuto in forma silenziosa costringe le bande a riporre spartiti e strumenti nelle loro custodie, affossandole con un de profundis suonato dall’Ente regionale”, prosegue l’Anbg che chiede “un immediato ripensamento perché riteniamo necessario un impegno concreto per ripristinare il contributo originariamente previsto e garantire un sostegno stabile e adeguato a un settore che rappresenta la storia, l’identità e la cultura della Puglia”.