Il Gargano e il suo mondo agricolo ha accolto con freddezza e distacco il vorticoso giro di polemiche, scaturite dal riparto dei Fondi di Sviluppo e Coesione piovuti copiosamente nelle casse anemiche del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano.
Pochi hanno voglia di parlare, rassegnati come sono ad un andazzo che portano impresso sui volti e nella loro quotidianità. Il tributo al Consorzio viene percepito come un ingiusto ed inutile balzello che grava sui costi della filiera agricola.
Ora vogliono parlare loro; sono la nuova generazione di agricoltori, molti formati sui banchi del liceo classico, gli ultimi eroici moicani che circolano sotto gli uliveti e aranceti, i veri manutentori di un territorio in sistematico abbandono.“Abbiamo ascoltato i protagonisti della politica, quelli delle Istituzioni, il balletto delle polemiche, ora parliamo noi – mi dice uno dei giovani della cooperativa agricola vichese- non ci siamo mai accorti della concreta rilevanza del Consorzio, tranne per gli avvisi di pagamento del tributo.
Non sappiamo nulla, perché mai coinvolti, quali sono le attività che esso compie nelle nostre campagne, le risorse di cui dispone e gli ingentissimi contributi, anche pubblici, che ad esso vengono destinati al fine di realizzare, gestire e manutenere il territorio agricolo, settore che ha un impatto significativo sull’economia di Vico del Gargano.
E’ di pochi giorni fa il riconoscimento di un debito pregresso da parte dell’amministrazione comunale nei confronti del Consorzio, per quali lavori? Non è solo una questione di soldi, ci saremmo aspettati una chiara presa di posizione sulla gestione di denaro pubblico, dei contributi consortili, quali forme di controllo e responsabilità.
La loro natura agricola, va accertata non sulla base di criteri generali ed astratti, ma nella reale utilità delleattività che essi svolgono e nell’interesse da soddisfare. Sono anni che aspettiamo la sistemazione della strada che da Vico porta alle campagne di Canneto e si ricongiunge a quelle di Rodi, interrotta dalle piogge alluvionali dal settembre2014, è una vergogna.Abbiamo dovuto affrontare da soli il quando, il come e il dove smaltire e bruciare i residui di potatura. In quanto poi alla doverosità dei contributi consortili noi diciamo che il beneficio dev’essere reale e concordato per legittimare l’imposizione fiscale.”
Cosa chiedete alla Regione Puglia? “Alla Regione Puglia chiediamo quello che è stato già fatto in altre regioni: un radicale riordino, sia per la soppressione o accorpamenti e sia per la riduzione dei costi, prima che il numero delle campagne abbandonate trasformi il Gargano in deserto.” Chiaro!
michele angelicchio
(nella foto: l’interruzione che taglia il territorio fra Vico e Rodi)