La società Parco Eolico Flottante Tramontana S.r.l., con sede legale a Roma, ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (ex Ministero della Transizione Ecologica) l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006.
L’iniziativa riguarda la realizzazione di un parco eolico offshore denominato “Tramontana”, destinato a sviluppare una capacità complessiva di 1.005 MW.
Il parco, composto da 67 aerogeneratori flottanti, sorgerà nel Mar Adriatico meridionale, a circa 22 miglia nautiche dalle coste pugliesi, tra i comuni di Vieste e Mola di Bari. Ogni aerogeneratore, con una potenza unitaria di 15 MW, raggiungerà un’altezza complessiva di 355 metri, comprendendo la torre e il rotore.
La connessione dell’impianto alla rete elettrica nazionale sarà garantita da un’infrastruttura complessa. Gli aerogeneratori saranno collegati a una stazione offshore fissa, dove la tensione sarà elevata da 132 kV a 275 kV, per poi essere trasportata verso la costa tramite tre elettrodotti subacquei ad alta tensione. Successivamente, attraverso stazioni di trasformazione e connessione, l’energia sarà integrata nella rete nazionale presso la futura stazione di Terna “Nuova SE Tavernola” a Foggia.
Il progetto si inserisce nel contesto degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), contribuendo alla de-carbonizzazione e alla crescita delle energie rinnovabili. La tecnologia flottante proposta consente di posizionare gli aerogeneratori in mare aperto, sfruttando al massimo le risorse eoliche senza interferire significativamente con il paesaggio costiero.
Secondo le stime del proponente, il parco eolico consentirà una riduzione delle emissioni di gas serra pari a 45,47 milioni di tonnellate di CO2 equivalente e rappresenterà un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali.
L’analisi preliminare dello stato ambientale non ha rilevato criticità significative tali da ostacolare il progetto. Tuttavia, sono state previste 127 misure di mitigazione per la fase di costruzione e 81 per la fase operativa, oltre a 80 attività di monitoraggio per garantire la compatibilità ambientale e ottimizzare gli interventi.
Particolare attenzione è stata rivolta:
Avifauna: Le aree interessate ospitano zone umide di rilevanza conservazionistica, come le Saline di Santa Margherita. Tuttavia, i flussi migratori nella zona di progetto risultano modesti.
Fauna marina: Gli studi sull’impatto acustico subacqueo indicano disturbi comportamentali limitati per i cetacei. La progettazione degli ancoraggi e delle infrastrutture ha evitato interazioni con habitat sensibili, come quelli dei coralli bianchi.
Pesca: L’area del parco non interferisce significativamente con l’attività di pesca. È atteso un effetto “reef” che potrebbe favorire lo sviluppo delle risorse ittiche locali.
Inoltre, il progetto risulta compatibile con le normative sulle aree Rete Natura 2000, come le ZPS Aloisa-Carapelle e le Zone umide della Capitanata.
L’iniziativa avrà importanti ricadute economiche e sociali, tra cui:
Creazione di posti di lavoro durante le fasi di costruzione e operatività.
Sviluppo di una filiera produttiva per le componenti del progetto.
Incremento dell’efficienza energetica e della sicurezza energetica del Paese, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili.
La documentazione completa è disponibile sul portale del Ministero dell’Ambiente all’indirizzo https://va.mite.gov.it/. Entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può presentare osservazioni scritte al Ministero tramite posta elettronica certificata all’indirizzo va@pec.mase.gov.it o utilizzando l’apposito applicativo web disponibile sul portale delle valutazioni ambientali.