E’ nostro grande orgoglio aver ceduto a titolo gratuito il Tesserato Raffaele Vecera al Calcio Foggia 1920, dove continuerà il suo percorso di crescita sportivo ed umano, intrapreso nelle file del ASD Peschici Calcio dai Primi Calci a 5 anni sino ai 14 anni nella U15.
Il giovane Raffaele è l’ennesimo prodotto della NON PREMIATA fabbrica “Mastro Fabrizio Losito”. Un giovanotto ultrasettantenne che da una vita prepara e sforna ragazzi dal campo sportivo.
Già regista della sua Peschici nella giovane età, allenatore della prima squadra, presidente, magazziniere, autista, custode del campo sportivo, ma anche osservatore e uomo di fiducia per conto del CT nazionale dilettanti italiana. Come si dice: “Un grande allenatore deve essere lui stesso leader, ma deve creare altri leader che in campo riproducano idee, valori, carattere.” Fabrizio, in poche parole, è un uomo di sport !
“Non è un caso se ha fatto gol con il sinistro, lui destro naturale – ci dice Losito – deve ancora migliorare, ma i ragazzi devono essere preparati prima psicologicamente poi tecnicamente e seguire la loro crescita, infine pensare alle vittorie o alle tattiche.
Lo cogliamo sul fatto, cioè sul campo sportivo in tuta. “E’ stata una bella giornata, ma ho perso il mio fischietto storico, me l’aveva regalato un carissimo amico arbitro, più di 40 anni fa”.
Fabrizio qual è la buona notizia?
La notizia del trasferimento di un nostro ragazzo alla Società Foggia Calcio è ufficiale e riempie di gioia tutti noi della grande famiglia dell’ASDPeschici Calcio.
Il percorso formativo in cui è cresciuto il ragazzo l’ho vissuto in prima persona in quanto Raffy ha mosso i primi passi proprio con me e il Presidente Pino Buonsanto.
Dal primo momento Raffy ha dimostrato una grande voglia di apprendere animato da una fortissima passione che gli ha fatto fare passi da gigante nella crescita di giovane calciatore.
Come lui ci sono altri ragazzi che stanno sulla buona strada per aspirare a percorrere un percorso di prospettive. Bisogna avere lo spirito di sacrificio, la passione e soprattutto l’umiltà, tutte componenti che Raffy ha dimostrato di avere. Un plauso va ai genitori che hanno assecondato con equilibrio, con sacrifici il percorso del proprio figlio. Ma non è sempre così.
Chi gioca a calcio sa di non poter fare a meno dell’amico vicino di reparto, anche di quello che per ruolo non segna mai o è buono solo a scardinare, distruggere. Impara a convivere con l’estroso, il potente, il forzuto, il furbo, il fesso, il cattivo, ma anche il buono, il generoso, l’altruista. Impara a rispettarlo perché sa che è importante per la squadra.
Non è semplice, lo dico senza polemica – continua Fabrizio – il problema maggiore oggi, è inutile nasconderlo, sono i famigliari che condizionano il ragazzo.
Comunque la gioia e l’emozione che mi ha dato la notizia di Raffy sono sentimenti che vorrei estendere a tutti i ragazzi: di continuare con quella voglia di crescere insieme, nella bellissima avventura che è quella del calcio giovanile.
Una parola va alla Società che è sempre vigile e pronta a dare le opportunità a tutti i ragazzi. Spero e mi auguro che da questa bella notizia possa iniziare un percorso virtuoso per altri ragazzi che hanno capacità e potenzialità per fare bene.
Un grande in bocca al lupo a Raffy e forza e coraggio al gruppo in cui Raffy è cresciuto…. e una chiosa finale. I ragazzi vanno lasciati liberi, mamme e papà lasciatelo crescere e sognare senza riempirlo di false e pericolose aspettative. Devo pregare il mio presidente di scrivere sulla porta dello spogliatoio : “Chi ha un figlio campione è pregato di portarlo a giocare da un’altra parte”.