All’1,07 del mattino di giovedì 19 dicembre, dopo una maratona durata 11 ore e 43 minuti, è passato il bilancio previsionale 2025 della Regione Puglia. Una maratona di 140 articoli (il provvedimento finale è passato con 31 voti favorevoli e 13 contrari) nei quali c’è di tutto: dallo scorporo dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII dal Policlinico di Bari (andrà alla Asl), a numerose norme in materia di urbanistica e di accreditamento di strutture sanitarie. Ma anche (soprattutto) tante mance che i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno consegnato al territorio, quasi sempre ai loro paesi di provenienza. Soldi ai Comuni, alle associazioni, agli oratori, ai carnevali, da 5mila a 100mila euro per un totale di quasi 5 milioni.
Il segnale politico, oltre alla ritrovata concordia nella maggioranza, è il commiato del presidente Michele Emiliano che ha partecipato all’intera seduta come forse non era mai accaduto da anni. «Non è escluso – ha detto – che questo sia il mio ultimo bilancio. Volevo veramente cogliere l’occasione per ringraziare tutti. Anche se è sempre un trauma superare questa seduta, sono felice in questo momento, sono particolarmente felice perché ancora una volta abbiamo fatto e ho fatto, se mi permettete, il mio dovere fino all’ultimo. Nell’augurarvi buon Natale, voglio ricordare a tutti i pugliesi che fare il proprio dovere fino in fondo è la sensazione più bella che si possa vivere». E’ la conferma che il percorso da governatore è finito qui, anche se nel 2025 Emiliano potrebbe ricandidarsi come consigliere (capolista nel Pd) in attesa di correre alle elezioni politiche.
Tra gli articoli più delicati, quello a voto segreto (31 favorevoli e 12 contrari) proposto dai consiglieri Scalera e Pagliaro: i sindaci che vogliono candidarsi alla Regione devono dimettersi sei mesi prima della scadenza della legislatura, o entro sette giorni dallo scioglimento anticipato del Consiglio regionale. Una norma pensata per scoraggiare (rendendole di fatto impossibili) le candidature dei sindaci in carica che dovrebbero così lasciare i propri Comuni entro aprile 2025, facendo un salto nel buio.
Su proposta del presidente Michele Emiliano, sottoscritta dalla presidente del Consiglio Loredana Capone e dall’assessore Fabiano Amati, è stata modificata la legge regionale che riguarda Acquedotto Pugliese. Dopo l’ok di Palazzo Chigi, le nuove norme consentiranno di trasferire il 20% delle azioni ai Comuni e poi prorogare la concessione per la gestione del servizio idrico integrato che scade a fine 2025 portandola al 2056.
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