Tutto pronto per il giorno di santo Stefano. L’anfiteatro comunale “Carlo Hintermann” spalanca le porte al 3° appuntamento con il “PAPOSCIA Fest”.
Fra le tante idee, sfornate durante la presentazione della due giorni arte-musical-gastronomica, vi sono le ricette potenziali per trasformare una occasione conviviale in un vero e proprio brand orgogliosamente vichese, visibile e consolidato, collocato nella memoria dei buoni cibi che Vico del Gargano ha saputo costruire, custodire e tramandare fino ai giorni nostri.
Uno degli apripista della buona tavola è stato il nostro vichese doc Giovanni Nino Arbusti, ricercatore e studioso di enogastronomia, “Cordon d’oro” e membro dell’Accademia Gastronomica Italiana, autore del libro Cucina del Gargano, per la collana Cucine regionali, prefazione di Guido Pensato. Tra forni, fornelli, vicoli e campagna Arbusti ci parla di un cibo “schietto e pastorale, quasi rude all’inizio come cibo primitivo, ma poi incline alle preziosità degli aromi, della menta e dell’origano, del finocchietto selvatico, della rucola, del rosmarino, così copiosi e di fragranza unica all’interno e lungo la costa…
”Tutti elementi fondamentali che insieme al nostro olio e al nostro vino, i prodotti del bosco, completano il mosaico dei gusti.”Il versate economico del buon cibo si arricchisce di dati significativi ed incoraggianti. Il turismo enogastronomico, in questo senso, non è solo un’esperienza passeggera ma un canale attraverso cui sostenere processi di argine al declino dei paesi. Gli ultimi dati ufficiali parlano di una crescita del 12% sul 2023 e del 49% sul 2016.
La stima economica è di ben 40,1 miliardi di euro. Nei momenti dicrisi, dove non arriva la politica il cibo può essere utilizzato per ricordare che siamo un villaggio globale; siamo sulla stessa barca o zattera. Significa riconoscere la riscoperta del buon cibo non solo come attrazione turistica, ma come strumento di connessioni sociale. Migliorare i legami tra le comunità attraverso interventi mirati tra attori pubblici e privati. Il cammino verso un “brand” riconosciuto è lungo e difficile, ma non impossibile.
Gli organizzatori partono da “Suoni e Connessioni. Che siete amanti della buona cucina, della musica, dell’arte o semplicemente passare una serata in modo diverso venite a partecipare a questa festa.”Invito che io raccolgo volentieri per partecipare al “Master Paposcia”-crea la tua Paposcia amatoriale- ed, in uno stoico atto di generosità francescana, vi rivelo la mia farcitura: Paposcia farcita con gorgonzola, pancetta, pomodori secchi a scottadito. Il vino rigorosamente rosso nostrano, che provenga dalle colline del Vasto oppure dalla valle del Melaino poco importa. Prosit!
michele angelicchio