La professoressa Carmela Esposito, presidente pro tempore della associazione Italia Nostra (sezione di Vieste) ha presentato alla Soprintendente all’Archeologia di Bat e Foggia Anita Guarnieri e al sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti una richiesta di accesso agli atti dopo la segnalazione anonima di un cittadino.
C’è grande preoccupazione per quello che definisce “un atto di grave deturpazione del complesso, in violazione delle leggi a tutela dei beni culturali”. La dichiarazione è contenuta all’interno della richiesta di accesso agli atti che la professoressa Carmela Esposito, presidente pro tempore della associazione Italia Nostra (sezione di Vieste) ha presentato alla Soprintendente all’Archeologia di Bat e Foggia Anita Guarnieri e al sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti.
Oggetto della richiesta, la tutela del complesso rupestre denominato ‘Grotte di San Nicola’, sito in via dell’Antico Porto Aviane. La richiesta giunge a seguito di una segnalazione anonima relativa alla possibile costruzione di un edificio residenziale che si ritiene possa compromettere il bene, la cui rilevanza archeologico-storico-culturale è attestata da molteplici studi: “In questi giorni, l’area descritta è stata parzialmente recintata con reti da cantiere edile, con cartelloni indicanti l’edificazione di un palazzo per civile abitazione che andrebbe a compromettere almeno tre delle quattro grotte”, si legge nella segnalazione anonima raccolta dall’associazione Italia Nostra.
Il complesso, risalente al periodo Paleocristiano, è costituito da quattro grotte che si sviluppano su un fronte di circa 50 metri e al cui interno sono presenti frammenti di pitture sacre, arcosoli e tombe terragne. Le ‘Grotte di San Nicola’ sono relazionate a una chiesa rupestre dedicata a San Nicola da Mjra. Essa è elencata tra le chiese extra moenia ‘San Nicola iuxa mare’, nella relatio ‘Ad Limina’, datata 10 gennaio 1600 del vescovo Mascio Ferracuti. È inoltre menzionata dallo storico Vincenzo Giuliani come Chiesa di San Niccolò di Bari.
“In tempi più recenti – si legge nella richiesta – una relazione dettagliata del complesso con rilievi planimetrici è stata realizzata dal dottor Matteo Sansone, pubblicata in ‘Vetera Christianorum’. Si precisa che lo stato dei luoghi dalla data di questo articolo ai giorni nostri è rimasto inalterato. Esso negli ultimi anni è stato visitato dal professor Giuliano Volpe e dal professor Mignozzi dell’Università di Bari ed è considerato di estremo interesse e meritevole della massima tutela”.
“Nel convegno dal tema ‘Le necropoli paleocristiane del Gargano’ la relatrice, la prof.ssa Anna Campese Simone, ricercatrice presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (“I cimiteri tardo antichi e altomedievali della Puglia Settentrionale”), non solo comunicò la grande importanza di Vieste, ma anche certificò l’alto valore archeologico e l’importanza storico-culturale della necropoli di ‘San Nicola’, unico ipogeo trasformato in chiesa rupestre che si conosca sino ad oggi”, commenta la Esposito.
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