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Foggia, crisi agricola: vertici Confagricoltura dal Prefetto

Minacciano gesti eclatanti, addirittura si parla di disobbedienza civile. Azioni tali da mettere a repentaglio l’ordine pubblico attraverso la sospensione di tutti i pagamenti, fiscali, contributivi, previdenziali. Gesti esasperati come esasperata è la situazione degli agricoltori, alle prese oramai da anni con una crisi economica dovuta alla caduta libera dei prezzi causata, tra l’altro, dall’aumento delle importazioni dei prodotti agricoli da paesi terzi. Ora, denuncia Confagricoltura Foggia, la situazione ha raggiunto livelli di allerta tali da rendere concreto il rischio che gli agricoltori e gli imprenditori agricoli, che continuano a lavorare in perdita, decidano di abbandonare i campi. Scelta questa che avrebbe gravissime ripercussioni sul sistema economico di Capitanata e sull’occupazione. Se si considera che le sole aziende agricole associate a Confagricoltura Foggia impiegano lavoratori per 425 giorni l’anno, si comprende quanto sia grave lo scenario che si prospetta. Uno scenario disastroso che, sempre secondo Confagricoltura, si scontra con l’indifferenza non solo del Governo nazionale, ma anche della Comunità economica europea. A farsi interprete delle problematiche del settore, il Prefetto di Foggia Antonio Nunziante, che questa mattina ha incontrato i vertici dell’Unione Provinciale Agricoltori. Nunziante ha dimostrato di conoscere bene le difficoltà del settore e si è fatto portavoce delle istanze degli agricoltori presso il Governo centrale al quale illustrerà il documento redatto da Confagricoltura e che già si trova presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Un documento suddiviso in due parti: la prima analizza le cause ed il difficile momento vissuto dal comparto; la seconda contiene una serie di proposte utili a superare la crisi. Tra le azioni da mettere in campo: puntare sul contratto di filiera; inserire tra gli strumenti della politica agricola comune una forma di assicurazione del reddito alle imprese che garantisca gli operatori in caso di crisi di mercato; riformare il sistema di rilevamento dei prezzi nell’ambito delle Borse Merci.