La tradizione delle coste pugliesi: prima raccolta, poi conservata e infine difesa. Il presidente Fiba Confesercenti Puglia, Fabrizio Santorsola punta tutto su questa scommessa: valorizzare il patrimonio storico dei lidi della costa pugliese. Un patrimonio lungo decenni costruito assieme a generazioni che si sono passate il testimone: nonni, figli e nipoti.
Stessa spiaggia, stesso mare. Come la nostra tradizione vuole. E di cui oggi fanno parte anche i turisti che la Puglia hanno imparato a conoscerla e ad apprezzarla.
Solo una settimana fa, il consigliere regionale Stefano Lacatena (Con) aveva convocato le associazioni dei balneari per discutere insieme di una necessità: modificare una normativa regionale sul demanio, ormai datata, e rivedere il piano regionale delle coste con il contributo di tutti gli attori coinvolti. Una chiamata alla responsabilità alla quale hanno risposto tutti attraverso indicazioni scritte – nero su bianco – e da condividere.
«È la prima volta che questo accade – evidenzia Santorsola – non è mai successo che venissero coinvolte le associazioni e i sindacati dei balneari per discutere di problemi che per anni ci siamo tirati dietro e che hanno avvelenato in particolare la scorsa stagione». Difficile da dimenticare la rovente estate 2024 trascorsa tra scioperi degli ombrelloni e attacchi sul “caro prezzo” dai quali la categoria si è dovuta difendere a denti stretti».
Ora, però, è tempo di guardare avanti e di immaginare insieme un nuovo futuro per la costa: «Siamo convinti – spiega ancora – della necessità della redazione di Linee guida, che accompagnino i Comuni nella scrittura dei bandi, nei tempi e nelle procedure di evidenza pubblica. Molti Comuni, per esempio, stanno provando a scrivere i bandi per le concessioni.
Ma senza una guida unitaria e delle linee guida certe e chiare ognuno si sta muovendo in autonomia con procedure diverse. Abbiamo, quindi, bisogno di definire un quadro regionale omogeneo che, oltre le caratteristiche già previste dalla legislazione nazionale, dovrà ridurre al massimo l’offerta economica calibrando allo stesso modo l’offerta tecnica».
In particolare secondo il presidente di Fiba è necessaria una nuova ripartizione delle funzioni tra Regione e Comuni, affidando a quest’ultimi la pianificazione dell’area costiera e alla Regione la redazione di direttive che garantiscano la valorizzazione e la tutela dell’ambiente. Nel documento preparato dalla Federazione italiana imprese balneari della Puglia anche una riflessione sulla effettiva realizzazione delle spiagge libere che siano naturalmente provviste di servizi. La richiesta è anche quella di snellire le pratiche burocratiche: «Devono essere ridefinite le strutture di “facile
rimozione” attualmente declinate dalla normativa come strutture che possano essere completamente rimosse con conseguente restituzione in pristino dei luoghi nello stato originario. Un occhio di attenzione, inoltre, dovrà essere posto sulle strutture balneari che utilizzando il demanio solo per posa di ombrelloni, mantengono sulla proprietà privata ogni tipo e genere di servizi da quelli igienici ai punti di ristoro».
Pochi punti, quindi, per spiegare una rinnovata concezione del mondo balneare: «Credo – conclude Santorsola – che mettendo insieme i punti in comune sarà possibile raggiungere obiettivi importanti. Non dobbiamo mai dimenticare che le nostre imprese offrono un importante contributo per conservare e proteggere uno dei patrimoni più preziosi della nostra regione».
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