Menu Chiudi

RODI/ CITTADINANZA ONORARIA AD UN VESCOVO E 2 SACERDOTI. MONS. D’AMBROSIO, DON MATTEO TROIANO E DON MICHELE CARRASSI

Con­feriti dal consiglio comunale di Rodi Garganico, presieduto dal sindaco Carmine D’Anelli, pre­stigiosi riconoscimenti a tre personalità di spicco della co­munità locale: Monsignor Do­menico Umberto D’Ambrosio, già arcivescovo metropolita i Foggia ed emerito di Lecce, al quale è stata conferita la cit­tadinanza onoraria; Don Mat­teo Troiano e Don Michele Car­rassi, ai quali è stata conferita la cittadinanza benemerita.

Queste le motivazioni: Mons. D’Ambrosio, nato a Peschici il 15 settembre 1941, uomo di ele­vata statura morale, sociale e culturale, negli anni del suo mi­nistero episco­pale nella Chie­sa che è in Man­fredonia-Vieste-San Gio­vanni Rotondo ha dedicato tut­to sé stesso, at­traverso una attività pastorale intensa, al­la cura delle comunità parroc­chiali dell’intera Arcidiocesi intessendo sempre rapporti umani e pastorali di grande spessore esprimendo così la co­mune appartenenza al popolo di Dio, incontrando tutti al di là del credo politico e culturale.

Don Matteo Troiano, nato a Manfredonia il 23 agosto del 1937, è stato per tutta la po­polazione un esempio di uomo e di sacerdote impegnato ed in­tegrato attivamente nel tessuto sociale della Città; attraverso molte iniziative e manifestazio­ni si è prodigato a favore dei fanciulli e dei giovani ciman­done la formazione umana e spirituale per mezzo dell’Azio­ne Cattolica Italiana, dell’ora­torio, dell’Estate Ragazzi e del­la squadra di calcio “San Gio­vanni Bosco”; ha coinvolto l’in­tera popolazione in vari pro­getti quali la Giornata dell’Ospitalità e il presepe vi­vente raggiungendo ogni par­rocchiano attraverso la radio nella messa domenicale.

Don Michele Carrassi, nato a Rodi Gargani­co il 30 gennaio 1941, è stato per tutta la popola­zione un esem­pio di uomo e di sacerdote im­pegnato ed in­tegrato attiva­mente nel tessuto sociale della Città; si è impegnato nel re­stauro del Santuario grave­mente lesionato dopo il terre­moto del 29 settembre 1995 e nel restauro conservativo della ve­nerata icona della Madonna della Libera; ha guidato fanciulli, giovani, adulti e famiglie ad accogliere Cristo nella pro­pria vita attraverso le attività catechistiche e la formazione spirituale; si è fatto prossimo alle situazioni di povertà ed emarginazione attraverso la Caritas parrocchiale; ha custo­dito il culto alla Madre di Dio tanto venerata nella nostra cit­tadina.

dino de cesare