L’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia sta conducendo un progetto di ricerca e monitoraggio degli stagni temporanei: ventidue gli stagni censiti fino ad ora. In un domani non lontano lo stesso progetto potrebbe allargarsi ai ‘cutini’ della Foresta Umbra. Prima di spiegare cosa sono i ‘cutini’, è il caso di sottolineare come a distinguere i laghi dagli stagni non sia tanto un fatto di dimensioni, benché i primi siano sempre più estesi dei secondi.
A fare la differenza sono l’alimentazione e il ‘comportamento’ dell’acqua. Gli stagni sono alimentati per lo più dalla pioggia, per cui non sopravvivono al caldo, non essendo l’evaporazione compensata da alcun apporto. I laghi invece, perché alimentati da corsi d’acqua, sono perenni (per questo i laghi sono tutti classificati, gli stagni no).
Ciò comporta che negli stagni l’acqua non circola, è ferma; per questo spesso si presenta torbida e manda cattivo odore. L’acqua dei laghi invece è in movimento a causa della presenza di immissari ed emissari (sotterranei e non).
E veniamo ai cutini, come vengono chiamati gli specchi d’acqua che all’interno, della Foresta Umbra si formano per effetto delle piogge abbondanti là dove il suolo presenta incavi e avvallamenti dal fondo impermeabile. Di questi, il più vasto è l’Otri.
La pozza ha una forma circolare del diametro di circa 15 metri ed è delimitata da un muretto a secco nel quale sono stati aperti due varchi per consentire agli animali selvatici e domestici di abbeverarsi; in primavera si ricopre di un bellissimo tappeto di lenticchia d’acqua (Lemna minor); nelle sue acque vivono due piccoli anfibi, il Tritone italico (Lissotriton italicus) e la Rana dalmatica
(Rana dalmatica), oltre ad un piccolissimo crostaceo e dall’aspetto ancestrale denominato Chirocephalous diaphanus. Più vasto del d’Otri è il d’Umbra, che però è un cutino anomalo, come tale insignito del ‘titolo’ di ‘laghetto’, trattandosi dell’unico stagno a sopravvivere in estate; la quantità d’acqua che contiene è tale che pure col caldo l’evaporazione non basta a prosciugarlo.
Esteso per circa un ettaro e collocato nel cuore della Foresta a 790 m.s.l.m., al centro di una vasta dolina, il laghetto d’Umbra presenta forma ellittica (lunghezza 125 m., larghezza 70) e una profondità massima di due metri.
Ospita una flora ricchissima nella quale spicca un’orchidea endemica. Nelle sue acque nuotano l’Alborella e la Carpa e alcune specie introdotte (Carassio Dorato e il Pesce Gatto) ; presenti anche la tartaruga palustre e il rospo comune. Poiché rappresenta la principale fonte d’acqua per la fauna locale, il laghetto d’Umbra offre l’opportunità di scorgere daini, gatti selvatici, faine, tassi, ghiri, martore, volpi, scoiattoli e una quantità di rapaci.