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“ORA IL TURISMO SUL GARGANO PUÒ DIVENTARE DAVVERO INTERNAZIONALE”: ENTUSIASMO PER IL VOLO FOGGIA-MONACO

Gli operatori turistici esultano per il nuovo collegamento aereo: “Un’opportunità unica, ma serve una stagione più lunga e un’offerta di qualità per attrarre visitatori da tutto il mondo”.

Dal prossimo mese di maggio il Gargano e l’Europa saranno più vicini grazie al nuovo collegamento aereo Foggia-Monaco di Baviera, uno dei più importanti internazionali con oltre 1000 voli al giorno e circa 200 collegamenti con tutto il mondo. Le promesse di AdP e Regione Puglia diventano fatti concreti tra la soddisfazione degli operatori turistici del Gargano.

“Un ottimo traguardo per noi operatori turistici del Gargano che finalmente possiamo ambire ad un turismo più internazionale. Ma non culliamoci sull’entusiasmo – ci dice Eliana Maggiano, imprenditrice turistica di Peschici -, speriamo ora nel potenziamento dei collegamenti tra l’aeroporto di Foggia e le località turistiche del Promontorio”.

“Una bella operazione manageriale – aggiunge Marino Masiero, direttore del Porto Turistico di Rodi Garganico – che permette all’aeroporto di Foggia di essere collegato non solo con l’Italia ma con il resto del mondo. Monaco di Baviera è un hub che fa circa 1000 voli al giorno, 200 collegamenti con il resto del mondo. L’aeroporto di Monaco collega l’Europa con l’Asia, il Medio Oriente e gli Stati Uniti. Per il Gargano è una grande occasione che non porta solo i tedeschi ma che crea la possibilità di avere turisti da tutto il mondo”.

Anche Damiano Gelsomino, imprenditore di Manfredonia e fino a poco tempo fa presidente di Camera Commercio Foggia, ci ha sempre creduto. “Con il Foggia-Monaco di Baviera la provincia di Foggia ha ottenuto un grandissimo risultato. Sono certo che il Gargano con le sue strutture ricettive trarrà notevoli benefici, e non solo per il settore turistico”.

Fondamentale ora diventa il ruolo degli operatori turistici  che dovranno pensare ad un’offerta più di qualità e ad un periodo di vacanze che vada oltre i canonici mesi di luglio e agosto.

“Certo – aggiunge Masiero -, gli ospiti stranieri si aspettano prima di tutto strutture alberghiere di qualità, offerte qualitative, un sistema turistico che nel complesso deve soddisfare le varie esigenze dell’ospite, e poi si aspettano una stagione più lunga e più diversificata”.  “Tocca a noi – spiega Maggiano – alzare l’asticella e proporre pacchetti di qualità, magari allungando la stagione turistica a sei mesi”.

“Gli operatori turistici devono fare gli imprenditori – aggiunge Gelsomino –  solo così si potrà crescere aumentando la capacità di reddito e nello stesso tempo frenare la delinquenza”.

saverio serlenga