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IL LIBRO DELLA SETTIMANA/ STORIA PETTEGOLA D’ITALIA DI CINZIA GIORGIO

Dietro un grande evento storico c’è sempre un grande pettegolezzo. In ogni diceria si nasconde un fondo di verità. L’origine del pettegolezzo si basa probabilmente sul desiderio di sapere cose che gli altri non sanno per riferirle in seguito.

Manzoni scriveva, ironizzando, che le voci si spargevano grazie al «potere dell’amicizia». Confidare a una persona ciò che si sa crea alleanze, fa formare nuove amicizie e pare che aumenti l’autostima, secondo recenti ricerche.

Lo scambio di informazioni è una pratica vecchia quanto il mondo e si trova anche nella mitologia: non è forse il Sole a svelare la tresca fra Marte e Venere?

Il pettegolezzo è presente anche nella Bibbia: nel libro dei Proverbi, per esempio, si raccomanda di evitare un uomo che parla troppo, perché tradisce una confidenza. L’uomo saggio, infatti, sa tenere a freno la lingua anche perché le conseguenze di una maldicenza possono essere catastrofiche: separare amici e familiari, creare caos e talvolta anche guerre.

Nella Lettera ai Romani, san Paolo stila una lista di peccati esecrabili e tra questi figurano anche il pettegolezzo e la calunnia. Invece nella Lettera a Timoteo avverte le vedove di non sparlare troppo; a quanto pare, erano loro le più grandi propagatrici di pettegolezzi.

Chi è il pettegolo?