Il consigliere regionale, delegato all’Urbanistica, Stefano Lacatena (Con) ha risposto all’appello dell’associazione dei sindaci. Barcollano nel buio i comuni pugliesi. Ed è presto spiegato: le amministrazioni non riescono a preparare i bandi per mettere a gara tutte le concessioni balneari, come prevede la legge Bolkestein.
Estate in anticipo, quindi, nei palazzi di via Gentile dove il consigliere regionale ieri ha tenuto il secondo incontro con i rappresentanti dell’Anci di tutte le province pugliesi per arrivare entro poche settimane alla modifica della legge regionale 17.
Chieda cioè che disciplinando l’utilizzo del demanio ha fatto da presupposto alla redazione del piano regionale delle coste vigente: «Abbiamo un unico obiettivo – ha spiegato – uscire dal guado in cui si trovano i comuni pugliesi. Dopo circa quindici anni i nodi sono venuti al pettine perché il piano regionale ha dimostrato tutta la sua fragilità».
La fragilità, ha spiegato il consigliere, consiste nel fatto che il piano disciplina in maniera generale tutto il territorio che, però, nella realtà è profondamente eterogeneo. Ne sono un esempio le spiagge: alcune hanno una profondità di quattrocento metri e altre di quindici metri.
Senza dimenticare le zone in cui vige il rischio idraulico e per questo sono escluse dalla possibilità di essere date in concessione però, sono fruite liberamente dai cittadini. «In questo momento – ha spiegato ancora Lacatena – le amministrazioni non riescono a preparare i bandi per mettere a gara tutte le concessioni balneari, come prevede la legge Bolkestein, quindi è un atto doveroso da parte della Regione Puglia mettere in sicurezza sindaci e comunità, non negando la stessa attenzione al settore trainante del turismo pugliese: i concessionari balneari che costituiscono tra il settanta e ottanta percento del totale».
Continuano, quindi, in via Gentile gli incontri programmati con tutti i protagonisti del settore. Due settimane fa il consigliere regionale ha incontrato i balneari e ha ascoltato le diverse problematiche degli operatori del settore. L’idea sulla quale si sta ragionando negli incontri è quella di abolire la doppia pianificazione vigente, arrivando ad una legge quadro che dia ai Comuni indirizzi precisi. «È un ragionamento che deve vedere coinvolti tutti – ha concluso Lacatena – perché la costa è un bene di tutta la comunità».
Un confronto, quindi, prima con le associazioni di categoria e poi aperta alla partecipazione degli ordini professionali, dell’Anci e delle associazioni ambientaliste: «Il nostro obiettivo è dare regole certe, mettendo in sicurezza un segmento prevalente del nostro sistema turistico e dando ai Comuni la possibilità di operare correttamente, chiudendo una fase di grande difficoltà.
Noi lavoreremo affinché la Puglia sia una delle prime regioni in Italia a costituire un coordinamento forte per le attività relative alle gare per le concessioni. Non è una questione meramente tecnica o procedurale: da qui discende l’opportunità di dare prospettive certe ai gestori dei lidi e a tutta l’economia che ruota attorno al sistema balneare e garantire a tutti i cittadini la libera fruizione del mare”
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