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LICEO “FAZZINI” DI VIESTE/ SESSANTACINQUESIMO ANNIVERSARIO DELL’ISTITUZIONE

Ricorre quest’anno il sessantacinquesimo anniversario dell’istituzione del Liceo “Fazzini” di Vieste.

Nato nell’A.S. 1959- 60 come scuola privata aggregata all’Ente per la cultura di Firenze, per impegno politico della Giunta del sindaco Latorre, con sede nelle case popolari in via Dalmazia, l’anno successivo il Liceo di Vieste continuò come sezione staccata del Liceo scientifico “Guglielmo Marconi” di Foggia.

L’anno dopo ci fu il trasferimento della sede nel palazzo municipale. Nell’A.S. 1966/67 divenne sezione staccata del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Manfredonia.

Il 1968 è stato l’anno delle contestazioni giovanili e a Vieste noi studenti abbiamo rivendicato e ottenuto l’autonomia scolastica con l’anno successivo.

Il 1973 è stato l’anno del trasferimento della sede scolastica in Via Giovanni XXIII.

Nell’A.S. 1988/89 il Liceo veniva intitolato a Lorenzo Fazzini, un nostro illuminato concittadino, scienziato, docente di matematica a Napoli.

Il 20 ottobre 2001 è per il Liceo Fazzini una data storica, il trasferimento della scuola in una struttura scolastica di avanguardia.

Il Liceo Fazzini non solo è oggi una delle istituzioni scolastiche di primo ordine nel territorio garganico, ma è anche motore di un processo di continua modernizzazione al servizio della società civile.

Per tutto ciò è doveroso ringraziare quanti, e ne sono tanti, hanno contribuito alla realizzazione di questa palestra educativa, non solo insegnanti, ma anche i sindaci Giovannangelo Latorre e Ludovico Ragno e il presidente della provincia Michele Protano.

Tra i tanti insegnanti che non ci sono più ricordo i colleghi: Luciana Cariglia (Lettere), Pietro Paolo Cariglia (Matematica e Fisica), don Domenico Desimio (Religione), Ugo Esposito (Filosofia e Storia), Lorenzo Fasanella (Scienze Naturali), Antonio Gambatesa (Storia e Filosofia), don Francesco Iannoli (Religione), Giuseppe Iavicoli (Matematica e Fisica), Vincenzo Piemontese (Educazione Fisica), G i r o l amo R u g g i e ri (Inglese), Angela Vigilante (Inglese).

Inoltre i dirigenti amministrativi Mimmo Aliota e Ezia Latella, l’assistente Gentilia Fazzini, i collaboratori scolastici Michele Maiorano, Rachele Plescia, Carmine Campaniello.

Infine i dirigenti scolastici Jole Medina Guadagno e Granatiero.

Tutti ricordiamo quanto erano belli i loro sorrisi, quanto rassicuranti fossero le loro parole. Tutti li abbiano conosciuti come grandi amici, prima che professionisti di successo, molto impegnati nel lavoro e altrove.

Tutto quello che resta di loro è racchiuso nei nostri ricordi. I ricordi sono il bene più prezioso e, anche se un giorno ci verrà voglia di abbracciarli e non potremo farlo, ci tufferemo proprio nei ricordi.

Vorrei ricordare ai docenti in servizio che la formazione e l’educazione rappresentano l’antidoto a quella malattia tanto diffusa tra i giovani che è la mancanza di fiducia nel futuro. Il processo educativo non può prescindere dal bisogno del giovane di essere accolto, di essere amato. Ora ci troviamo a vivere una crisi, non solo economica, ma di modelli di vita.

Rimane valido, a mio parere, il ritorno alle abitudini più semplici; andrebbe abbandonata una certa manìa di onnipotenza, bisognerebbe mettere al primo posto l’essere piuttosto che l’avere.

Noi docenti possiamo e dobbiamo diventare figure di riferimento autorevoli per gli studenti.

Dobbiamo avere alto il concetto del nostro impegno lavorativo. Nonostante le difficoltà, le incomprensioni che troppo spesso sperimentiamo. Insegnare, infatti, significa andare incontro a quel desiderio di conoscere e di capire che è insito nell’uomo e che nel giovane si manifesta con tutta la sua forza e spontaneità.

Il nostro compito perciò, non può limitarsi a fornire nozioni, informazioni; siamo educatori a pieno titolo e, in sintonia con i genitori, ci è affidata l’arte nobile della formazione della persona.

L’educazione, però, non è soltanto opera degli educatori, è un rapporto tra persone nel quale, con il crescere degli anni entrano sempre più in gioco la libertà e la responsabilità di coloro che vengono educati. Perciò, con grande affetto mi rivolgo a voi giovani, per ricordarvi che voi stessi siete chiamati ad essere artefici della vostra crescita; sta a voi accogliere dunque, nell’intelligenza e nella vita, il patrimonio di idee che vi trasmettiamo.

Sappiate che in questo non facile cammino non siete soli: vi siamo, vi saremo vicini insieme ai vostri genitori.

A tutti i dirigenti scolastici che si sono avvicendati nel nostro Istituto, il ringraziamento e l’abbraccio di tutta la Comunità Viestana. Grazie!!!

Jole Medina Guadagno,

Granatiero, Salcuni,

Prencipe, Tardio, Di Cuonzo,

Cariglia, D’Avolio. La vostra opera è stata, è preziosa.

Tra tutti, consentitemi, emerge grande, superba, la figura della preside Jole.

Di lei ricordo la bellezza, l’umanità, la passione per la missione educativa; ricordo il rigore morale, la sua determinazione negli incontri politici nel sostenere le legittime istanze dei bisogni della nostra scuola.

Ciò perché, di Lei ho avuto la fortuna di averla come mia insegnante prima e successivamente collega e dirigente scolastica.

Un grazie a tutto il personale tecnico – amministrativo – assistente e particolarmente, nel ricordo un abbraccio, al dirigente amministrativo – cofondatore di questa scuola: allo scrittore Giacomo Aliota, propulsore volano anche politico di questa Istituzione.

E’ questa l’occasione per parlare di un gigante della politica di Vieste e della Capitanata: Michele Protano, che può essere definito padre del cambiamento della nostra cittadina.

Senza fare il lungo elenco delle opere che ha realizzato in oltre trenta anni di politica operativa nell’amministrazione provinciale di Foggia, non posso non ricordare le due strade litoranee: la Vieste – Mattinata e la Vieste – Peschici; le due arterie che si collegano alla strada a scorrimento veloce Poggio Imperiale– Vico del Gargano e alla super strada Foggia– Manfredonia e che hanno fatto decollare negli anni 60 il turismo a Vieste e nel Gargano.

L’Università degli studi di Foggia è stata fortemente voluta da Michele Protano insieme all’on. Gianni Mongiello, sindaco di Foggia.

Portano la sua firma e il suo impegno politico, inoltre, il Lungomare “E. Mattei”, il Lungomare “Europa”, la cittadella degli studi a Vieste a Macchia di Mauro con l’Istituto polivalente “Fazzini” e “Giuliani”, l’Istituto alberghiero “Mattei” e infine l’Omnisport.

Il Presidente Protano è stato un politico di larghe vedute. Non ha mai fatto della politica un mestiere, ma una passione cui ha consacrato la vita, intendendola prima di tutto strumento, per risolvere i piccoli grandi problemi degli individui e della Comunità.

Il suo insegnamento è stato la buona politica, quella che fa le cose, che affronta e risolve i problemi, quella politica che lo ha visto protagonista per tanti anni. Lino Protano è stato uno dei primi politici a mettere in atto la questione dell’emancipazione della donna, facendo approvare nel consiglio provinciale di Foggia la legge sulla maternità, successivamente recepita dal Parlamento, come legge di stato.

Al Sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, che è intervenuto con la neo assessora al Turismo Graziamaria Starace, si chiede la convocazione di un consiglio comunale monotematico con l’accapo: ”Michele Protano – la Storia del Cambiamento”.

La storia della nostra scuola coincide con la storia del cambiamento della nostra società. Una comunità umana le cui attività economiche erano fino agli anni 60: agricoltura, pesca, allevamento, coltivazione delle cave.

Il 1° maggio del 1960 è stato per Vieste e più in generale, per il Gargano, una data storica; la posa in opera della prima pietra per la realizzazione della strada litoranea Vieste- Mattinata. Questa arteria e successivamente la litoranea Vieste-Peschici, sono state fondanti per lo sviluppo del nostro territorio.

Enrico Mattei è stato l’architetto, il genio, che ha fatto elevare Vieste e il Gargano con tutte le sue potenzialità. Nel 1960 Enrico Mattei ha inventato il turismo con la realizzazione del Centro vacanze di Pugnochiuso.

Quindi i fratelli Domenico e Natalino Notarangelo con la realizzazione dell’Hotel Merinum. E poi Michele di Marca con la costruzione dell’Hotel Pizzomunno.

Infine, questa realtà, la bellezza che vediamo intorno; Vieste, il Gargano, una delle trenta meraviglie del Pianeta; riconosciuto, decantato dalle più importanti testate giornalistiche mondiali.

Una constatazione e un appello: Autorità, signore e signori, la nostra generazione in questo periodo ha realizzato tutto quello che ci sta intorno.

Tutto ciò è stato realizzato con la forza delle idee, l’impeto di chi ha conosciuto giornate non sempre belle nella vita ma ha sempre guardato in alto con grande dignità.

Nel futuro nuovi efficaci atti politici potranno, dovranno individuare nuovi orizzonti economici. In ciò, immagino un efficace motore di sviluppo nel Parco del Gargano.

Non spetta a me dare un giudizio su ciò che è stato fatto in tutti questi anni nella scuola e nella società ma, rivendico con orgoglio il diritto di affermare che tutto quello che è stato possibile conseguire è stato il frutto di un lavoro di tanti e anche mio, nella consapevolezza di operare sempre nell’interesse dei giovani e della società civile.

Ho amato e amerò sempre questa scuola, nella quale ho vissuto per oltre quaranta anni e mi ha dato molto di più di quanto potessi meritare.

A conclusione di questa mia iniziativa voglio augurarmi che da questa scuola continuino ad uscire, con il favore di Dio, uomini dotti che rifulgano come splendore nel firmamento e, destinati a durare in eterno come stelle, valgano a guidare molti sulla via della giustizia.

Con questi auspici, con questi auguri saluto i primi sessantacinque anni del Liceo Polivalente “Lorenzo Fazzini”.

marcello clemente

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