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TURISMO/ CONTRATTI OLTRE L’ESTATE. “BONUS DI 600 EURO AGLI STAGIONALI”. L’ENTE BILATERALE ALLA REGIONE: “COSÌ LA LIGURIA SOSTIENE IL SETTORE DA APRILE A OTTOBRE”.

Lavoratori stagionali solo per poche settimane (o nei classici tre mesi estivi)? La Pu­glia del turismo si mobilita e, invece, potrebbe invertire la rotta e allungando la perma­nenza delle professionalità necessarie anche a elevare la qualità del servizio offerto. Soprattutto nei cosiddetti mesi spalla (ovvero aprile- maggio e settembre-ottobre). Così l’ente bilaterale del turi­smo, composto dalle associa­zioni datoriali (Federalberghi, Fiavet, Fipe e Faita) e dai sin­dacati (Cgil, Cisl e Uil), ha definito un piano per incentiva­re le buone pratiche delle as­sunzioni regolari e durature. Una proposta già sottoposta all’assessorato regionale al Lavoro.

Cosa prevede? L’idea ricalca quanto già realizzato in Ligu­ria (dove è in atto l’ottava edi­zione del bando) e scommette sulle incentivazioni. Il picco degli stock di personale im­piegato nel comparto, e nel trimestre giugno-agosto, è pari a 40 mila unità. Ma una parte di questi è a tempo de­terminato. Nel solo settore al­berghiero si parla di quasi 7 mila contratti che scendono del 40% in avvio o fine della stagione. Ecco perché l’incen­tivo potrebbe sostenere l’uti­lizzo di contratti più lunghi in modo da collegarli al soste­gno della Naspi e, nel com­plesso, determinare una oc­cupazione più equilibrata e garantita.

«Oltre alla forma­zione e al supporto di aziende e lavoratori – spiega Francesco Caizzi, presidente del­l’ente bilaterale turismo e nu­mero uno di Federalberghi Puglia – il nostro compito è quello di elaborare strategie per migliorare il funziona­mento del comparto. Voglia­mo provare, quindi, a gover­nare la destagionalizzazione consentendo alle strutture e alle realtà di servizi, di mante­nere uno standard più alto di personale. Allungare i periodi contrattuali, ovviamente full time, significa dare garanzie e maggior reddito. Sono in atto interlocuzioni con gli uf­fici dell’assessorato e speria­mo di definire presto un ac­cordo».

I tempi, infatti, non sono particolarmente lunghi visto che al più presto bisognereb­be pubblicare i bandi per rac­cogliere le disponibilità. Dal punto di vista economico il supporto ipotizzato sarebbe di 600 euro al mese con l’esclusione del periodo giu­gno-agosto. Mentre la fonte dei finanziamenti potrebbe agganciarsi ai fondi strutturali come avviene in Liguria.

«I dati dei flussi dei visita­tori che vengono in Puglia – aggiunge Marco Dell’Anna, presidente dell’ente bilaterale turismo e segretario generale della Uiltucs – sono in crescita costante. Quindi penso sia ar­rivato il momento di definire un grande patto per il lavoro nel turismo. Sostenere la crescita del comparto è funzio­nale a migliorare la condizio­ne dell’intera filiera.

Questo primo intervento, che stiamo elaborando insieme a Filcams e Fisascat regionali, va consi­derato come una buona pras­si e una sperimentazione che spero trovi riscontro nella Re­gione e nelle imprese pronte a candidarsi. Le risorse? Credo che per la prima fase siano in­dispensabili almeno 10 milio­ni, magari da attingere ai fon­di comunitari come avviene in Liguria».

D’altronde la precarietà nel turismo è una palla al piede. «Se è vero che c’è una crescita sostenuta degli arrivi e delle permanenze – conclude Del­l’Anna – è altrettanto vero che la crescita non è proporziona­le e quella delle condizioni dei lavoratori. Significa che dobbiamo essere in grado di dare risposte per provare a rendere il settore maturo e ga­rante dei diritti. Basta preca­rietà».

corrieredelmezzogiorno