Sabato 1° marzo, nell’ambito dell’iniziativa “Carnevale al museo”, organizzata dal museo dell’arte e delle tradizioni popolari “Michele Capuano”.
“Un inebriante, geniale ritorno al futuro, una commistione quasi perfetta di musica, parola, dannata e folle energia. Un affascinante viaggio mistico che parte dal Gargano, dalle sue strade sterrate, dai suoi campanacci, dai muggiti delle vacche podoliche, dai belati delle capre, dal movimento energico, dalla passione e dal forte senso di appartenenza alla terra d’origine dei suoi pastori”.
Un movimento viscerale che riprende quello convulso e strampalatamente ordinato delle mandrie, che rievoca la polvere che esse sollevano, lasciando il segno, che fa sentire la sua eco anche da lontano, proprio come i campanacci attaccati al collo di quei podolici quadrupedi che di notte scendono a valle dalle brulle, tonde, verdi montagne garganiche.
Metti qualche ora passata a riscoprirsi, non può fare male. Basterà spegnere il telefono, non guardare più l’orologio e lasciarsi andare, all’ascolto, alla visione, alla memoria.
Quella del Reverendo Podolico è un’operazione complessa nel senso che non è uno un semplice dj set no, è proprio un’operazione complessa, al cervello e al cuore, con tanto di anestesia.
Saranno i suoni ipnotici, che riecheggiano impetuosi dalle valli del Gargano e vi penetrano, seguendo le curve dei padiglioni auricolari, o forse saranno i soliti troppi calici di vino, resta che l’esperienza è indimenticabile, anzi irripetibile perché quello shock vi segnerà per sempre.
Un racconto, quello del Reverendo, che abbraccia l’arte nelle sue tante forme, che parte dal “tratturo” di una terra maledettamente bella e complicata, attraverso i suoi odori, i suoi colori, i suoi rumori, per giungere direttamente all’anima, con gli stessi odori, colori, rumori. Un percorso etnico, musicale e sorprendente, mai scontato, fatto di colorate istantanee, senza un inizio ed una fine definiti, un continuo sconvolgente movimento che mai lascia spazio al caso!
Informazioni:
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