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FOGGIA/ NUBI NERE SU PALAZZO DOGANA, ANCHE GLI UOMINI DEL PRESIDENTE PRONTI AD ABBANDONARLO: “INCARICO VA REVOCATO”

Nubi sempre più nere si addensano su Palazzo Dogana. Se emilianisti e Dem non aspettavano altro che un pretesto per mandare a casa Giuseppe Nobiletti, scivolato sulla buccia di banana di una consulenza affidata alla sua assessora al Turismo di Vieste Graziamaria Starace, ora anche gli uomini del presidente vacillano e qualcuno sarebbe già pronto ad abbandonarlo.

“Dobbiamo dare conto ai partiti”, è il mantra che circolava oggi a Palazzo di Città tra i consiglieri comunali di Foggia Mario Dal Maso (M5S) e Antonello Di Paola (Azione), eletti in Consiglio provinciale nella lista ‘La Provincia sei tu! – Nobiletti presidente’. Alle prese con una seduta di Consiglio comunale dedicata al bilancio, hanno confabulato per un po’. Non è escluso che siano stati sondati anche i propositi di Maurizio Accettulli, consigliere comunale e provinciale di opposizione. Il meloniano, infatti, ad un certo punto della seduta si è avvicinato al dirimpettaio, capogruppo dei Cinquestelle e della lista del presidente in Provincia. Potrebbero aver parlato proprio della crisi a Palazzo Dogana.

Mario Dal Maso è apparso decisamente contrariato: in primis, ha appreso solo dalla stampa la notizia dell’incarico, e poi non lo condivide. I Cinquestelle sarebbero pronti a sfilarsi. Subito dopo il Consiglio comunale si sarebbe diretto a Palazzo Dogana per mettere le cose in chiaro: chiede la revoca della determina, e se non viene ritirata il presidente può scordarsi l’appoggio. È apparso abbastanza risoluto, anche perché non ne va solo della linea del partito, ma è lui stesso a censurare quell’affidamento diretto. Il presidente Nobiletti aveva minimizzato: “Non ci vedo nulla di male”, aveva commentato, ma di lì a poche ore è finito nell’occhio del ciclone.

La legge Delrio non prevede l’istituto della sfiducia, da qui la richiesta di dimissioni formulata da Partito Democratico e Con, unico modo per disarcionarlo. In caso di dimissioni, il vice presidente, in questo caso il lucerino Tonio De Maio, assume le funzioni fino a nuove elezioni, indette entro 90 giorni.

Nel centrodestra, Fratelli d’Italia Capitanata non perde l’occasione per rigirare il coltello nella piaga: “Fortunatamente siamo ai titoli di coda di una lotta intestina al centrosinistra che ha avuto proprio nell’ente Provincia il suo epicentro”, dicono i meloniani che invitano tutte le forze del centrodestra a “impegnarsi sin da subito per costruire una offerta programmatica di qualità”.

Naturalmente, anche loro invocano le dimissioni: “Il centrosinistra della gestione del potere ha fallito”, affermano senza mezzi termini. “L’attività dispotica di Giuseppe Nobiletti in seno all’ente pubblico che egli stesso governa è al capolinea già da diverso tempo”, osserva Noi Moderati. Secondo i centristi è “l’ennesimo siparietto pre-elettorale per cercare di scaricare un avversario comunque scomodo in seno alla propria coalizione”.

Dem ed emilianisti, ormai, chiamano “podestà” Giuseppe Nobiletti. In una delle ultime sedute di fine anno, il movimento Con aveva lamentato una gestione monocratica e aveva abbandonato l’aula. Ad approvare il bilancio, nella successiva seduta, si erano presentati solo in cinque, compreso Maurizio Accettulli, che si era astenuto al momento del voto. In quell’occasione, Dal Maso aveva espresso solidarietà a Nobiletti, stigmatizzando l’atteggiamento degli emilianisti. Ma ora, sotto i piedi del numero uno di Palazzo Dogana, comincia davvero a mancare la terra.

foggiatoday