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LA STORIA DI MARIA RITA DI LORETO: LA GUARDIANA DEL FARO DEL GARGANO

Una donna sul faro? Ma che, scherziamo? Nessuno poteva credere che la sfida di Maria Rita di Loreto andasse… in porto: una guardiana del faro a Punta Preposti, in Puglia, a vivere sola nella lanterna solitaria del Gargano. Tanti scalini e una mulattiera per arrivare in questo posto isolato, lontano da ogni cosa, avvolto da mare e cielo, un eremo pieno di bellezza ma anche di venti, salsedine, strani rumori.

Eppure, Rita ha vissuto qui, tutta sola, per ben 35 anni di lavoro, amando la sua esistenza quotidiana nella casa dai muri spessi, con la lanterna accesa sulla testa. «La compagnia? Non mi è mai mancata, perché c’erano sempre cani e gatti e per un po’ di anni ci è stata anche mia figlia», dice ora questa signora coraggiosa che – andata in pensione – ha dovuto lasciare il faro e andare a vivere in un appartamento in Abruzzo, regione in cui è nata.

«Sì, all’inizio al faro non è stato facile, ma poi ci si abitua a tutto», dice, mostrando il coraggio del vero marinaio. E lei di coraggio ne ha avuto, cominciando per caso – come racconta – questa vita tra cielo e mare. «Mi diplomai in ragioneria a Milano e ho lavorato come impiegata. Alle isole Tremiti, dove mi trasferii per aver conosciuto il mio ex-marito, ebbi l’idea, o meglio me la fece venire in mente un comandante della zona fari, quando mi riferì che sulla Gazzetta Ufficiale c’era il bando di concorso per guardiani di fari. Perché non doveva avere diritto a farlo anche una donna? Lo vinsi, nel 1976, e dopo quattro mesi di specializzazione alla Spezia, mi chiamarono a Monfalcone. Poi, la sfida: la Puglia delle meraviglie».

E così fu prima a Manfredonia, poi nella casa del faro di Punta Preposti, una lanterna costruita nel 1946 sulle preesistenze di un’antica torre di avvistamento cinquecentesca. Siamo a 62 metri sul livello dell’acqua: il panorama mozza il fiato, ma è chiaro che si deve amare tanto la libertà, il mare e il proprio lavoro per abitare questo luogo, che di sera si riempie di ombre e di quel raggio di luce del faro, ritmico, prezioso, illuminante. Un raggio che finisce sul mare e ogni tanto rischiara il verde che avvolge il faro, la riserva di Pugno- chiuso in cui girano cinghiali e mufloni, laggiù, oltre la profondità della falesia.

Una vita speciale, quindi quella di Rita, che dall’alto del faro ha sorvegliato questa costa arroccata sugli scogli: ha avvisato la Capitaneria quando qualche barca era in difficoltà, ha visto gli sbarchi dei clandestini negli anni della guerra del Kosovo, nonché i tanti incendi vergognosi che in questa zona distruggono ogni anno un po’ di bosco. E non solo: il 4 agosto del 1988, le fiamme erano così alte da minacciare il vicino Hotel del Faro, che Rita avvisò. L’albergo fu evacuato, ma poi il vento caldo di libeccio si rafforzò e il fuoco in un attimo arrivò a lambire il faro.

Che fa una donna farista? Si salva dalla gabbia delle fiamme buttandosi in acqua: «Il mozzo del peschereccio Galilea ci portò in salvo», sorride Rita. Quanti ricordi. Il freddo invernale, il fuoco dei piromani. Che mare in tempesta sa essere l’Adriatico, quando i fulmini lo irradiano e sembra di trovarsi in mezzo all’oceano. Ma Rita rifugge l’idea dell’eroe-eroina: «Ma no! È anormale vivere nella folla, non nella solitudine!».

E però, qualche luccichìo negli occhi c’è ancora. Pensiamo all’ultimo giorno vissuto da Rita al faro, prima di chiudere per sempre la porta della casa sul mare… quante emozioni e, nonostante la forza, forse un velo spesso di malinconia. Un autore teatrale noto come Francesco Scotto, vincitore di numerosi premi come il “Fersen” nel 2009, ha raccontato in una pièce teatrale la storia di questo ultimo giorno al faro l’opera, dal titolo La guardiana del faro, ha vinto il Premio “Per Voce sola” e ha debuttato con successo al Festival Città Spettacolo di Benevento: in scena l’attrice Angela Pagano nel ruolo di Rita di Loreto, mentre le musiche sono state scritte dal premio Oscar Nicola Piovani. La Guardiana è andata in scena anche al Teatro San Ferdinando di Napoli e al Teatro dell’Angelo di Roma. Qui, nel pubblico c’erano Roberto Benigni, Luca De Filippo, ma pure lei, la guardiana del faro. Seria, forte, non ha potuto nascondere l’emozione. Donna libera amerai il tuo mare.

gazzettamezzogiorno