“Non vorrei che questa parodia fatta con la Fanoja in onore di S. Giuseppe inganni quei cristiani che pensano di dare un doveroso riconoscimento a chi nel grande silenzio e nel nascondimento umile ha provato il duro affanno della vita nella persecuzione, nell’esilio con asprezza e affanni della vita per assicurare una degna vita umana al ” figlio dell’uomo “.
In realtà il vero culto di questa festa, voluta da politicanti di regione e comuni, e’ il commercio per clienti e fans del mondo di luminarie, musicale, pirotecnici e commercianti in genere, sotto le mentite spoglie di una religiosita’ ammantata di tradizione.
Alla fine ci contentiamo di fuoco e luci fatue, cagnarra musicale che lasciano un vuoto interiore con problemi di lavoro, inadeguata sanita’, strade antidiluviane in un mondo fatto di guerre fratricide in questa “aula che ci fa tanto feroci” come perennemente ammonisce Dante Alighieri”.
don pasquale vescera