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Comunità Montana del Gargano/ Ultimatum dal Prefetto e Regione

Entro il 5 novembre le nomine altrimenti arriva il Commissario. Cagnano Varano e S. Marco in Lamis i comuni con la maglia nera.

 

Pesante richiamo di Regione e Prefettura di Foggia al rappresentante legale della Comunità Montana del Gargano. Preannunciata la nomina del commissario ad acta se entro quindici giorni (ultima data utile è il prossimo 5 novembre) non adempierà a quanto previsto dalla normativa che prevede la nomina dei nuovi organi istituzionali entro trenta giorni. Tempo ampiamente scaduto, visto che a distanza di circa tre mesi l’ente montano non ha ancora completato tutte le procedure previste: composizione dell’organo rappresentativo ed elezione del nuovo esecutivo.
Tempi serrati; dunque, erano stati dettati ai sindaci i quali avrebbero dovuto nominare il loro consigliere. Niente di tutto questo. Infatti, quella che si pensava dovesse essere accolta dalle amministrazioni comunali come una vittoria delle autonomie locali, s’è dimostrato, alla luce dei fatti, vero tutto il contrario. Tant’è che a tutt’oggi ancora due consigli comunali non hanno proceduto alla nomina del rappresentante: maglia nera l’indossano Cagnano Varano e San Marco in Lamis; senza voler sottolineare che soltanto sabato scorso Rignano Garganico ha indicato il proprio.
Lo stesso prefetto di Foggia Antonio Nunziante, da sempre si è adoperato perchè fossero rispettati i tempi previsti ma, evidentemente, gli equilibri politici all’interno di alcune amministrazioni comunali hanno giocato, ancora una volta, un ruolo decisivo, fino al punto da non consentire che fossero rispettate neppure norme di legge. La Corte Costituzionale il 24 luglio ha dichiarato illegittima la parte della finanziaria che cancellava le comunità montane, in quanto – si legge nel dispositivo -la disciplina è di stretta competenza regionale.
La stessa Corte ha bocciato la norma che disciplina la definizione della Comunità che, nella finanziaria si rifaceva a particolari parametri fisico-geografici. In particolare, la soppressione automatica delle comunità montane se, a farne parte, fossero stati, almeno per metà, paesi con un
territorio non situato all’ottanta per cento della propria superficie a cinquecento metri sul livello del mare. La giunta regionale soppresse tre delle sei Comunità montane pugliesi e, nello stesso tempo, rivide anche il numero dei consiglieri, appena un rappresentante per ognuno dei tredici comuni, rispetto ai tre precedenti inoltre, un Esecutivo ridotto, composto da un presidente e due assessori. Enti montani ridimensionati, dunque, nel numero dei consiglieri e della giunta.
I tredici Comuni che fanno parte dell’ente montano (Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Mattinata, Monte SantAngelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano, Vieste) dovranno nominare un solo rappresentante. Una vera e propria cura dimagrante, a fronte dei precedenti trentanove, e una giunta che, in un periodo di vacche grasse e di spartizione di potere, ne fece registrare addirittura tredici.
Francesco Mastropaolo