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‘Un Osservatorio dei prezzi nel Foggiano’

Costituire il Fondo di Solidarietà e Sostegno al Credito, a favore delle aziende agricole che si trovino ad affrontare particolari e gravi emergenze di natura economico- finanziaria, e attivare l’Osservatorio dei Prezzi dei prodotti agroalimentari, per rilevare e monitorare le oscillazioni di mercato e il differenziale tra i costi della materia prima e dei prodotti finiti.

Sono alcune delle proposte operative contenute nel ‘Pacchetto Agricoltura’ elaborato e presentato dai gruppi del centrosinistra a Palazzo Dogana nel corso del dibattito monotematico sulla crisi del comparto agricolo su cui si è oggi impegnato il Consiglio provinciale.

Il documento, afferma il capogruppo del Partito Democratico, Antonio Prencipe, è “il nostro contributo al tavolo tecnico che, unanimemente, è stato deciso di costituire ed affidare al coordinamento del presidente della Provincia, con l’obiettivo di facilitare il dialogo con le organizzazioni professionali e sindacali e arrivare alla definizione dei documenti da presentare alla Regione Puglia ed al Governo”.

Nel proprio intervento in aula, Prencipe ha ufficialmente dichiarato il sostegno del Partito Democratico alla manifestazione di protesta in programma mercoledì prossimo e la “condivisione delle istanze provenienti dal mondo agricolo”. “Pur se prive di competenze amministrative specifiche – si legge nella premessa politica al ‘Pacchetto Agricoltura’ – le istituzioni del territorio sono chiamate, nell’immediato, ad impegnarsi in direzione dell’attenuazione degli effetti della crisi”.

Uno strumento può essere il Fondo di Solidarietà e Sostegno al Credito, “alla cui costituzione sono chiamati a partecipare soggetti pubblici e privati. Il partenariato istituzionale dovrebbe fare perno sulla Provincia di Foggia e tutti i Comuni della Capitanata, per poi estendersi, ad esempio, a: Comunità Montane, Parco del Gargano, Camera di Commercio, Consorzi per la Bonifica, Gal e quant’altri operano a sostegno dell’agricoltura e dall’agricoltura traggono il proprio sostegno o, in alcuni casi, la propria ragione d’essere.

A maggior ragione, dunque, la solidarietà nei confronti di chi produce alcune tra le materie prime più pregiate del mondo deve essere concretamente dimostrata dalle aziende e industrie di trasformazione agroalimentare”.