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Eurispes: adolescenti al Sud tutti cellulari e poco internet

Dal Rapporto emergere una ‘generazione provvisoria’. 2500 bambini e adolescenti intervistati in 33 scuole di ogni ordine e grado dal Nord al Sud dell’Italia, 213 solo in Puglia. Sono alcuni dei numeri che caratterizzano la decima edizione del Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza realizzato dall’Eurispes e da Telefono Azzurro e presentato a Bari presso la sede di Confindustria di Bari-Barletta-Andria e Trani, con il supporto del Forum sulla Responsabilità Sociale d’Impresa di Confindustria.

Il documento rappresenta un’approfondita analisi del mondo dei bambini e degli adolescenti italiani sotto numerosi aspetti: dal rapporto con le nuove tecnologie, alle aspettative per il futuro, dalla scuola, al bullismo.

Dai dati, emerge che il Mezzogiorno detiene il primato nazionale relativamente alla percentuale di adolescenti possessori di telefonino (il 98.4%).

D’altro canto, la minor percentuale di bambini che navigano in rete in Italia si trova al Sud, dove però è molto diffuso l’utilizzo della Playstation.

Tuttavia il numero più alto di adolescenti che dispongono di una pagina personale su Facebook sono concentrati proprio nelle Regioni del Centro (87,3%) e del Sud (78,6%). Per quanto riguarda i rischi della rete è da sottolineare un dato relativo alla Puglia.

Gli adolescenti intervistati nella regione hanno risposto affermativamente, con percentuali superiori alla media nazionale, alle domande relative a minacce informatiche loro rivolte e riguardanti in particolare: la richiesta di dati personali (54.7% ), i messaggi volgari ed offensivi (27.6%), comunicazioni da parte di persone che simulavano un’altra identità (34%), richieste di incontro da parte di sconosciuti (52.2%).

In merito al fenomeno del bullismo, gli intervistati residenti a Sud invece affermano di essere stati testimoni di simili azioni in percentuale considerevolmente inferiori al resto d’Italia (22.1%).

Decisamente più elevate le percentuali di bullismo in età adolescenziale: al Sud infatti il 43,7% degli adolescenti (dato secondo solo a quello delle Isole) dichiara di aver assistito ad atti di bullismo nella propria scuola.

Per quanto concerne la Puglia la percentuale di adolescenti che ha assistito a fenomeni di bullismo non si discosta dalla media nazionale (46.9%). Di fronte a questi episodi gli adolescenti pugliesi provano soprattutto rabbia (42,2%) ma ben il 23 % afferma che i compagni delle vittime disapprovano senza intervenire.

E’ inoltre significativo il fatto che il 18,7 % degli adolescenti pugliesi vittime di episodi di bullismo non abbia reagito in alcun modo.

Di fronte ad episodi di bullismo un adolescente pugliese su tre ritiene che la soluzione per fermare il bullo sia quella di punirlo (30%) mentre solo il 14,6% ritiene opportuno chiedere aiuto agli adulti e solo il 9,3% dei ragazzi pugliesi si rivolge agli insegnanti.

I più decisi in Italia rispetto al desiderio di laurearsi sono proprio gli adolescenti del Sud, (71,7% dei casi). Questo dato è confermato anche in Puglia dove l’80% degli adolescenti (rispetto al 54.9% della media nazionale) esprime il desiderio di conseguire questo titolo. A fronte di ciò i ragazzi del Sud sono i più disillusi in Italia rispetto alla possibilità di conseguire una laurea e trovare un lavoro stabile: in particolare il 58.2% degli adolescenti pugliesi considera molto difficile trovare un lavoro stabile.

«Le moderne tecnologie dovrebbero facilitare nei bambini e negli adolescenti la libera espressione di sè e della propria creatività, non ingabbiarla nella routine e nell’autoreferenzialità improduttiva.

Dovrebbero favorire l’incontro – un incontro aperto e sincero -, non la chiusura quando non un confronto vuoto e mascherato, con il mondo esterno. – ha affermato Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes. Le tecnologie multimediali potrebbero costituire, anche per i ragazzi, un’enorme risorsa, da sfruttare al meglio.

Ma non sempre accade. Aggrappati tenacemente alla preponderanza dei messaggi veicolati dai mezzi di comunicazione e dalla pubblicità, essi troppo spesso si adeguano al modello che fa della perfezione dell’immagine un bene da raggiungere a tutti i costi.

I ragazzi italiani non aspirano quasi mai a diventare eroi, ma al massimo a diventare famosi. Nello stesso tempo desta preoccupazione il progressivo allontanamento dei giovani dalla politica prima ancora che ne conoscano le dinamiche più complesse, prima che abbiano tempo di elaborare uno spirito di partecipazione civile ed orientamenti definiti.

Questo senso generale di sfiducia ed estraneità nei confronti dei rappresentanti delle Istituzioni e della politica stessa, che talvolta sfocia chiaramente in disprezzo, blocca in anticipo nei ragazzi ogni desiderio di partecipare attivamente alla vita sociale, e di divenire quindi protagonisti ed attori di una parte del loro futuro».

«Dal Rapporto nazionale appena pubblicato sembra emergere una ‘generazione provvisoria’, cui è negato il diritto al futuro – afferma il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo – lo confermano anche i duecento ragazzi pugliesi coinvolti in questa indagine, che si dichiarano fortemente disillusi rispetto alla possibilità di realizzare le proprie aspettative, in particolare quella di trovare un lavoro stabile».