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Agricoltura: la Regione chiederà lo stato di crisi

Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità il documento a sostegno del comparto.

 

Una prova di compattezza e di impegno bipartisan quella data in aula dal consiglio regionale sul tema crisi agricola. E non poteva essere altrimenti vista la delicatezza della questione, che tocca trasversalmente lavoratori, associazioni, istituzioni, enti di ogni livello e organizzazioni politiche. Perché se va giù l’agricoltura, va giù l’economia regionale. In Capitanata in particolare, vero e proprio granaio d’Italia. Ecco perché l’assise regionale è terminata con la richiesta unanime al Governo nazionale dello stato di crisi (e relative provvidenze a favore degli agricoltori). Il documento approvato impegna l’esecutivo pugliese ad attivarsi celermente in questo senso presso Palazzo Chigi e le due Camere italiane, nonché ad attivarsi per ottenere l’attuazione delle proposte formulate dalla conferenza delle Regioni. Sugli spalti dell’aula di via Capruzzi ieri una delegazione di agricoltori. Il titolare dell’agricoltura Stefano ha voluto ribadire come il problema non riguardi la sola Puglia, ma investa il settore a livello nazionale. Così da allontanare il fantasma di scelte locali sbagliate. Occorre fermare la macchina –ha detto- e trovare soluzioni. Tra queste non possono figurare i fondi europei del Piano di Sviluppo Rurale perché “Bruxelles non lo consente”, la replica alle richieste degli ex assessori regionali al settore, Marmo e Russo. Tuttavia si è posto l’accento sulla necessità di un incontro urgente con il Ministro Zaia per arrivare alla definizione di un condono tributario (fiscale e contributivo). Immediato il plauso al documento unitario di Coldiretti. Ma la protesta continua. Gli agricoltori foggiani hanno deciso di cavalcare nuovamente la piazza romana martedì 15 dicembre. Tre i sit-in previsti: davanti a Montecitorio e ai ministeri dell’agricoltura e dell’economia. Confagricoltura, Cia, Ugl coltivatori e copagri hanno dichiarato lo stato di agitazione nei confronti del governo.