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I beni immateriali del Gargano da salvaguardare

Iniziamo dalle chitarre battenti e dalla musica popolare tradizionale. L’iniziativa è a cura del Club Unesco di Foggia e di un apposito comitato promotore che chiude positivamente, con un largo consenso di pubblico e di critica, presenti le più importanti testate giornalistiche e televisive, il primo step, durato cinque giorni, di un progetto di più ampio respiro dedicato alle ‘Tarantelle del Gargano’, quale bene immateriale da candidare all’UNESCO. Organizzato dal Club Unesco di Foggia, con la collaborazione della Provincia di Foggia, la kermesse si è aperta il 5 gennaio 2010 con l’inaugurazione, presso la prestigiosa Sala del Tribunale di Palazzo Dogana, della mostra sulla chitarra battente, curata dall’etnomusicologo Salvatore Villani, direttore del Centro Studi Tradizioni Pugliesi, che è stata la sintesi di una trentennale ricerca sullo strumento in area garganica.

articolata in quattro sezioni: un profilo storico comprendente documenti e testi letterari, testimonianze orali, materiali sonori e iconografici; i centri di costruzione del passato e del presente; la classificazione tipologica e la descrizione delle chitarre battenti; il repertorio connesso allo strumento e il confronto con altre tradizioni similari. Sul bancone adiacente gli espositori Rocco Cozzola di Carpino e Gabriele Orlando di Rignano Garganico hanno realizzato una dimostrazione pratica della costruzione dello strumento con l’uso di forme ed utensili adeguati.

La sera stessa dell’inaugurazione (5 gennaio 2010) è stato realizzato presso il Teatro del Fuoco, uno spettacolo dal titolo “Tarantelle che …passione”, con esecuzioni musicali, letture e proiezioni video. In un teatro stracolmo di spettatori, amanti delle memorie autentiche della nostra terra, è stata messa a confronto la tradizione, la riproposizione e l’innovazione delle tarantelle garganiche.

un meraviglioso repertorio di canti della tradizione polivocale garganica, appreso durante i lavori campestri, a seguire il gruppo Li Ariarule (che in dialetto garganico significa i lavoratori dell’aia) , che ha riproposto fedelmente le tarantelle di San Nicando Garganico, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, Carpino e Monte Sant’Angelo, ed infine il gruppo Sud Folk, formato da giovani di Monte Sant’Angelo, che hanno riletto le tarantelle garganiche con un linguaggio musicale più innovativo e più vicino alla sensibilità odierna.

A metà serata, è stata consegnata dal presidente del Club Unesco di Foggia Floredana Arnò e dal vicepresidente della Provincia di Foggia Maria Elvira Consiglio una targa di riconoscimento ai carpinesi Rocco Cozzola, il più anziano costruttore di strumenti musicali, e ad Antonio Piccininno, il novantaquattrenne cantore di Carpino, che ha deliziato con i suoi sonetti il pubblico presente in sala.