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Giudici di pace: che ne sarà?

Da questa settimana comincia la protesta dei giudici di pace. Protestano contro il precariato e il commissariamento del loro ruolo da parte dei colleghi togati, oltre al rischio di affidare un ruolo giudicante anche a un giovane appena laureato e quindi ancora senza un titolo professionale. Gli uffici dei giudici di pace a Bari, Foggia, Lucera e Trani hanno accusato (dati del Ministero aggiornati al 30 giugno 2009) un’assenza del 39%: 75 posti su 194. La situazione peggiore a Bari e Foggia dove la carenza di organico è ferma al 45% e 42%. I numeri: 97 giudici di pace previsti a Bari (53 presenti), 45 a Foggia (26 le presenze effettive), 20 su 14 a Lucera e 32 su 26 a Trani. i giudici onorari sono soggetti abilitati alla giurisdizione non appartenenti all’ordine dei giudici professionali.

La loro esistenza nel nostro ordinamento è direttamente prevista del secondo comma dell’articolo 106 della Costituzione (“La legge sull’ordinamento giudiziario può ammettere la nomina, anche elettiva, di magistrati onorari per tutte le funzioni attribuite a giudici singoli”). La peculiarità dei magistrati onorari, rispetto ai giudici di professione, risiede innanzitutto nel sistema di reclutamento.

Mentre per i primi, infatti, il comma primo dello stesso articolo 106 della Costituzione prescrive la selezione mediante concorso pubblico, i secondi possono essere nominati o eletti. Attualmente le figure più significative della magistratura onoraria italiana sono tre: giudici di pace (GdP), giudici onorari di tribunale (Got) e Vice Procuratori Onorari (VpO). Da noi per tutti e tre sono 75 i posti vacanti su un totale di 196 (previsti).

Principalmente negli uffici della magistratura giudicante con percentuali del 58% nei tribunali di Bari e Foggia e col 42% a Trani. Senza entrare nei tecnicismi, i Giudici di Pace rappresentano l’ufficio giudiziario più vicino ai cittadini, hanno competenza sia in campo civile che in campo penale, con una serie di attribuzioni peraltro cresciuta nel corso degli anni, soprattutto nel primo campo. GdP si distinguono dal resto per una certa celerità ed efficienza nella conduzione dei procedimenti.

Dai dati del Ministero della Giustizia relativi ai processi definiti e a quelli pendenti in materia civile tra il 2004 e il 2007, emerge che i GdP hanno costantemente definito, per ciascuno degli anni presi in considerazione, più procedimenti di quelli pendenti al 31 dicembre dell’anno precedente.