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Provincia/ Verifica…è toto assessori

Il presidente Pepe e le grane partitiche: “deciderò come sempre da solo”.

 

“Deciderò come sempre da solo”. E questo il mood dell’onorevole Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, il quale in questi giorni è sollecitato da più versanti a chiudere le operazioni di verifica e rimpasto della Giunta provinciale. Sono tre le cariche per le quali il presidente è “costretto” ad eseguire un avvicendamento: le due deleghe dell’Udc, Trasporti e Turismo, e la delega al Bilancio. Se Leo Di Gioia, neoconsigliere regionale, come riferiscono ambienti a lui vicini, non vuole interdire o condizionare la scelta del presidente, ma, una volta proclamato al Consiglio regionale, soltanto costruire e lavorare per il territorio, altri consiglieri provinciali intendono ridurre le “sacche di vuoto” e lo scollamento esistente nella “filiera” amministrativa tra il presidente, la Giunta, i consiglieri, i dirigenti e i cittadini. L’onorevole Nino Marinacci, ex Udc, poi indipendente e oggi Udeur, non ci sta, spiega a l’Attacco, ad “essere accomunato in modo amorfo ad una schiera di persone che sbraita per un posticino”. Non è un cane sciolto, ma uno per cui vale il motto “dura lex, sed lex”. Serve, a suo avviso, una sferzata. Le sue sono filippiche di carattere tecnico, politico: è irremovibile, infatti, sul percorso da segnare.. “Dopo il Pdl, l’Udeur è il gruppo più forte in Consiglio- osserva- propongo un momento di dialogo istituzionale: mettiamo tutti i lavori sul tavolo, tutte le deleghe sul tavolo della discussione. I consiglieri comincino a lasciare le varie presidenze di commissione. È tempo che i tecnici, che sarebbero dovuti durare tre mesi, siano sostituiti”. Tutti i consiglieri hanno uguale dignità: possono ambire a cariche assessorili, è, invece, la visione di Rocco Ruo, capogruppo e unico membro in Consiglio della Puglia Prima di tutto. Il consigliere di Carpino si augura il “riscontro di un dialogo con il presidente” in virtù del contributo offerto dalle liste civichealle elezione del notaio nella primavera del 2008. “La Puglia prima di tutto, la lista del presidente e l’altra formazione concorsero alla vittoria di Pepe con 40mila preferenze- argomenta- La Puglia prima di tutto totalizzò l4mila voti. Noi crediamo che sia giusto che il presidente Pepe tenga conto di questo”. Due le richieste di Ruo e Carmine D’Aneffi, uniti in queste ore dagli stessi intenti. La prima concerne una equilibrata riformulazione delle nomine per controbilanciare i pesi politici dei consiglieri. La seconda, invece, è tutta centrata sulla “rappresentatività territoriale”. Il Gargano Nord, evidenzia Ruo al nostro giornale con decisione, non può essere ancora una volta escluso dalla squadra di Governo di Palazzo Dogana. “Prima che i nomi, il presidente deve accettare un confronto. Carmine D’Anelli ed io siamo entrambi in corsa per un posto d’assessore”, ribatte autoproponendosi in Giunta e ribadendo la necessità di privilegiare i gruppi che hanno concorso alla affermazione del centro destra in Capitanata rispetto ad altre compagini nate da poco, come l’Udeur, le cui aspettative, secondo Ruo, non meritano di essere soddisfatte. Insomma, le attese e i desideri politici e programmatici, che circondano l’aura dell’onorevole Pepe sono molteplici. La Regia Dogana della Mena delle Pecore sembra attraversata da acuti mercanti di istanze e postazioni. È partito nel Palazzo il toto assessori e c’è chi on line, come l’azzurro peschiciano Raffaele Vigilante, accetta scommesse sui nomi. La città di Vieste rivendica un ruolo nuovo in Giunta e lo stesso Giandiego Gatta, primo degli eletti in provincia di Foggia alle passate regionali, potrebbe indicare un assessore al turismo, originario di Vieste. In pole position, nonostante il suo lavoro associativo assai poco ben visto nel Pdl garganico, sembra esservi l’ex sindaco e parlamentare Mimì Spina Diana. Tuttavia l’unico viestano, fanno sapere dalla maggioranza, deputato ad assumere posizioni amministrative resta il consigliere provinciale Angelo De Vita, “perché le pretese viestane- dice qualcuno- si devono appagare attraverso la rappresentanza consiliare”. Chi sono, dunque, i papabili in cima alla lista? Zichella, il commercialista, dirigente dell’Inps in quota Di Gioia al Bilancio; Mimmo Farima, in quota Gatta, via Salvatore Tatarella, che sta temprandosi per l’assalto alla leadership del Pdl in Puglia; l’ex forzista Francesco Demonte per la componente tarquiniana; Roberto Ruocco, che potrebbe optare per un prepensionamento a, Piazza XX Settembre.

Antonella Soccio
L’Attacco