Il WWF sta preparando l’elenco con le situazioni più delicate da affronare. Con le proprietà private prima della concessione la situazione si complica.
Stanno già raccogliendo le firme: «Baia delle Zagare deve essere aperta a tutti. Basta con questa buffonata dei permessi da ritirare al comune per poter andare al mare» spiegano i bagnanti delle spiagge vicine. A Vieste aspettano al varco invece baia San Felice e villaggio Crovatico. A Gallipoli c'è il caso del lido San Giovanni, quasi 600 metri di frontemare.A Capitolo viene sollevata la questione del meraviglioso hotel la Peschiera che «ha costruito addirittura un molo per proteggere i suoi ospiti vip» dice il dirigente regionale del Wwf, Pasquale Salvemini, che tre giorni dopo la pubblicazione della nuova ordinanza regionale sul mare sta preparando una lista con le situazioni più calde in tutta la Regione. «Si tratta dei casi che secondo noi bisogna affrontare immediatamente» spiegano- «Già il 16 luglio» assicurano dall'assessorato al Demanio della Regione. La maggior parte delle situazioni riguardano il Gargano dove, non fosse altro per la morfologia del territorio, gli accessi al mare sono difficoltosi per definizione. A Mattinata si stanno mobilitando i cittadini, coordinati da Berardino Arena, avvocato ed ex sindaco del comune foggiano: il problema è quello di Baia delle Zagare. Una tra le spiagge più belle del promontorio è infatti interamente utilizzata da un hotel che mette a disposizione dei suoi clienti un ascensore per raggiungere più agevolmente la spiaggia. Da qualche anno è stata studiata una convenzione con il Comune che consente a una quindicina di persone al giorno di prendere un pass in Comune e di usufruire della spiaggia. «Con la nuova ordinanza – dice Arena – il passaggio e il transito sulla battigia deve essere sempre garantito. E invece così non è». Stessi problemi a Vieste- sempre secondo il Wwf- dove Baia san Felice e villaggio Crovatico avendo una concessione di frontemare maggiore rispetto ai 150 metri dovranno garantire il transito. Un problema arriverà poi dai tanti villaggi turistici nel Gargano. E non solo. Ora si potrà passare per raggiungere la spiaggia o no? “secondo noi assolutamente sì” dicono le associazioni ambientaliste. Più cauti invece i tecnici della Regione <<Laddove ci sono proprietà private prima della concessione demaniale la situazione diventa più complicata – spiegano dagli uffici dell'assessorato al demanio Marittimo – E’ indubbio che se non ci sono passaggi nei 150 metri anche loro dovranno consentire alla gente il passaggio. Ma un'operazione del genere è di difficile applicazione già da quest'anno». Perché? «E necessario attendere – continuano – i piani comunali delle coste: in quella sede si dovranno pensare gli accessi e soprattutto procedere all'esproprio di alcuni pezzi di terreno per poter garantire il passaggio». Non ora, quindi, almeno per il momento. «Ma dove la battigia è interrotta si dovrà far passare» insiste il Wwf. E a esempio cita il caso della Peschiera, il residence a cinque stelle lusso sulle spiagge di Capitolo. «Di fatto è Chiusa una spiaggia –dice Salvemini – e addirittura è privatizzato un pezzo di mare: con i frangiflutti per salvaguardare le spiagge hanno creato una piscinetta naturale. La Regione dovrà controllare anche lì». Così come dovrà controllare cosa succede a Bari e in provincia. La Capitaneria di Porto ha inviato un dossier con quindici casi di lidi che avevano realizzato opere non in regola con le concessioni: barriere che impediscono l'accesso alta battigia o anche, più semplicemente, recinzioni che non erano in concessione. «Se non si sono messi in regola dovranno rispettare la legge e quindi abbattere» dice Minervini. Salvemini cita poi il caso di lido La Conchiglia a Bisceglie e i lidi Scoglio d'Inghilterra e Belvedere a Molfetta. Difficoltosa anche la situazione nel Salento, dove la battigia è quasi sempre libera ma esiste il problema delle tante case private con accesso al maree soprattutto quello di stabilimenti balneari con un fronte mare infinito. Il lido San Giovanni a Gallipoli, ha per esempio più di 600 metri di concessione. A Baia dei Turchi, a Otranto, si è invece creato un comitato di cittadini per la salvaguardia del sito.