Menu Chiudi

Incendi boschivi: la Flai Cgil chiede stabilizzazione forestali regionali

Il grave incendio che la scorsa settimana ha bruciato circa 22 ettari di pineta tra la Puglia e il Molise, provocando non pochi problemi al traffico ferroviario sulla linea Adriatica, ripropone a detta della FLAI CGIL di Capitanata il problema della prevenzione e della programmazione degli interventi.

Anche nel caso dell'ultimo incendio non è stato secondario l'impegno degli operai forestali della Regione Puglia, i cosiddetti A.I.B (anti-incendi boschivi) tempestivamente intervenuti assieme alla Protezione Civile, al Corpo Forestale dello Stato e ai Vigili del Fuoco.
'Purtroppo questi operatori -ricorda Daniele Calamita, segretario provinciale della FLAI CGIL di Capitanata, vivono una condizione di precariato in attesa che la Regione Puglia rispetti gli impegni presi circa una definitiva stabilizzazione occupazionale'. In provincia di Foggia sono circa 200, impiegati per 101 giornate a fronte delle 151 richieste dal sindacato. 'L'importanza e la qualità del lavoro svolto dagli A.I.B. in carico all'assessorato regionale alle Foreste -sottolinea Daniele Calamita- lo dimostra la forte riduzione degli incendi boschivi censiti nel 2006 in provincia di Foggia rispetto al dato del 2005, quando addirittura le giornate lavorative furono solo 51'.
Lo scorso anno infatti gli incendi hanno interessato solo 25 ettari di bosco e 137 di superficie non boscata, per un totale di 162 ettari, a fronte dei 76 incendi del 2005 che hanno interessato 262 ettari di superficie boscata e 311 ettari non boscata. 'Con gli addetti all'antincendio boschivo della Regione Puglia -conclude il segretario provinciale della FLAI CGIL di Foggia- abbiamo manifestato negli scorsi mesi chiedendo la definitiva soluzione del problema occupazionale. Un piano di stabilizzazione che torneremo a chiedere anche durante la manifestazione del 30 giugno, quando sarà nutrita la delegazione degli A.I.B alla mobilitazione provinciale, utile non solo a dare certezze a 200 lavoratori e alle rispettive famiglie, ma anche per meglio salvaguardare l'immenso patrimonio boschivo e naturalistico che rappresenta una risorsa ambientale ed economica soprattutto in Capitanata'.