Menu Chiudi

Presidi di Polizia/ Il Ministro Maroni ha parlato di un commissariato a Vieste

Beni confiscati alla mafia: a sede di Bari fra tre mesi. Lo ha annunciato il ministro Maroni: sarà attivata dopo quelle di Palermo e Napoli, ma i tempi saranno rapidi.

 

Anche Bari sarà sede dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. A dare l’annuncio ieri in Prefettura è stato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, in coda alla quarta riunione del «desk» fra i responsabili delle forze dell’ordine e i capi degli uffici giudiziari delle province di Foggia, Bat e Bari. Una riunione definita dal responsabile del Viminale «interessante e utile» tanto per le questioni poste dai rappresentanti delle istituzioni incontrati «quanto — ha detto Maroni — per lo scambio di idee». Dopo Reggio Calabria, dove l’organismo nazionale presieduto dal prefetto Mario Morcone è già operativo, l’Agenzia aprirà sedi a Palermo, Napoli e quindi anche nel capoluogo pugliese. Una iniziativa che Maroni ha giustificato con due motivazioni. La prima risiede nel bilancio positivo che il tavolo unificato e permanente tra forze dell’ordine e magistrati dà dell’applicazione sul territorio pugliese del cosiddetto «Modello Caserta» che fonda proprio sull’aggressione ai patrimoni della malavita organizzata. La seconda, per lanciare un ulteriore e ben visibile messaggio: la sede dell’Agenzia dovrà sorgere proprio all’interno di un bene sottratto alle organizzazioni criminali perché frutto di illecito arricchimento. L’immobile, ha spiegato Maroni, dovrà essere individuato dal prefetto Carlo Schilardi entro due mesi di concerto con il prefetto Morcone. L’impulso che magistratura e forze dell’ordine hanno impresso alla politica di sottrazione dei beni in possesso dei clan ha prodotto risultati significativi. «Nel distretto di Bari— ha detto ieri il ministro in relazione a quello di Corte d’Appello— negli ultimi tre mesi l’adozione delle misure cautelative di carattere patrimoniale ha superato di tre volte quelle nei confronti delle persone fisiche».

Dunque la strategia sta dando i suoi frutti e la strada per il futuro è tracciata anche qui in Puglia dopo che in Campania, specie fra le province di Napoli e Caserta, in un anno e mezzo sono stati sottratti alla camorra il doppio dei beni sequestrati in decine di anni di contrasto alla malavita. Ma l’argomento confische e la gestione dei beni non è stato l’unico affrontato a Bari dal ministro leghista che, per la cronaca, a differenza delle precedenti visite ieri non aveva alcun accessorio (tra cravatta e pochette) che richiamava il colore verde. Maroni ha reso noto che il coordinamento interforze, avvenuto alla presenza dei comandanti generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e del capo della Polizia, si è occupato anche di altre questioni. Venendo incontro alle reiterate richieste degli uffici giudiziari della Capitanata, il responsabile dell’Interno ha infatti annunciato un rafforzamento dei presidi di polizia. Si è ipotizzato anche la nascita di un Commissariato di Pubblica sicurezza a San Nicandro. Di certo c’è che anche a testimonianza di una nuova e più forte attenzione verso i problemi di ordine pubblico nel Foggiano «entro luglio — è stato annunciato— celebreremo sul Gargano la prossima riunione del tavolo interforze».

La località prescelta dovrebbe essere Vieste. Maroni ha poi parlato della possibilità di potenziare i servizi di videosorveglianza già operativi in alcuni territori (la novità riguarderà anche Bari) mutuando l’esperienza di un progetto pilota che è in fase di sperimentazione a Verona e che consiste in una rete più capillare di telecamere sul territorio tutte collegate ad una centrale operativa che consente di intervenire in tempo reale. «Dopo aver importato con successo anche qui in Puglia il "Modello Caserta" — ha immaginato Maroni— proveremo a fare altrettanto con questo progetto». Al centro della riunione di ieri in Prefettura sono state anche le misure di contrasto verso il fenomeno della contraffazione dei marchi. In Puglia esistono porti importanti, che diventano spesso meta di traffici illeciti gestiti in particolare da organizzazioni cinesi. Sotto questo profilo il Ministero dell’Interno, che ha già sviluppato in questi anni forme di più incisiva cooperazione con il governo greco, intende rafforzare il dispositivo di controlli esistente affiancando a quelli rivolti al traffico di clandestini attraverso le rotte balcaniche anche quello delle merci contraffatte che invadono i nostri mercati. Rispondendo infine ad una domanda sull’incendio in Fiera, Maroni ha sottolineato la perizia e l’impegno mostrati dai vigili del fuoco. «Sulle cause c’è un’indagine in atto e non posso pronunciarmi», ha concluso.