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Tremiti/ Nei locali del faro un osservatorio astronomico e una stazione meteo

Un osservatorio astronomico non professionale con annesso una stazione meteorologica automatica e un planetario. E’ il progetto che Giovanni Fantetti, per lunghi anni professore di astronomia all’Istituto tecnico nautico di Manfredonia, ora in pensione, propone di realizzare alle Isole Tremiti.

In particolare nei locali del faro di San Domino da oltre un ventennio rimasto abbandonato. L’idea ha dei contenuti molto interessanti. “Il quadro della natura – spiega Fantetti – è pur sempre e da sempre, dipinto dalla volta celeste. Le Tremiti sospese nel creato al cospetto diretto del quadro della volta celeste. E se gli occhi dell’astronomo vagano tra le stelle, la mente è ben salda al mondo terreno. Molto concretamente .e con estremo realismo domanda: “In un luogo così che si vuole pro- grammare per un alternativa al mare estivo?”. L’iniziativa proposta configurata a largo raggio, costituirebbe, secondo l’ideatore, un immenso ed originale giacimento culturale, naturale unico nel genere in un vasto territorio eppertanto inserirebbe le Tremiti in un circuito di percorsi turistico-culturale-scientifico di straordinario interesse.
“ll turista — osserva con inconfutabile praticità — anche se è in vacanza ha bisogno di distrazioni culturali e cosa vi è di più bello e distensivo che girovagare in un cielo stellato?”. E ancora. “Realizzando una stazione merceologica automatica, con riferimenti sui cambiamenti climatici e oceanografici nell’area dell’arcipelago, le Isole Tremiti diventerebbe un sito con un apparato di studi e ricerche di una vastità unica nel suo genere. Un fiore all’occhiello per la nostra provincia con forti richiami nei settori del turismo e scientifico. Per non considerare il Parco del Gargano e la riserva marina delle Tremiti che riceverebbero vantaggi forse inimmaginabili”.
Una idea che fuoriesce dai canoni usuali e che andrebbe pertanto vagliata attentamente. Da tener presente anche gli investimenti necessari. Il manufatto è ormai ridotto ad un rudere. Le funzioni di riferimento ai naviganti lasciati ai due fari automatici sugli isolotti Capraia e Pianosa. Costruito agli inizi del secolo scorso, il faro di San Domino è fuori uso dal novembre del 1987 quando fu distrutto da un attentato dinamitardo rimasto avvolto nel più oscuro mistero. Dei due attentatori uno rimase ucciso l’altro non si è riusciti ad identificarlo. Tra le ipotesi ventilate quella che porterebbe a Gheddafi. Quel faro fa parte dei 240 beni che lo Stato vuol cedere ai comuni. Il sindaco Calabrese è interessato alla sua acquisizione per farne un centro di ricerca di biologia marina del Mediterraneo.

 

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