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Cacciatori contro il calendario venatorio

Il Calendario venatorio 2010/2011 promulgato dalla Regione Puglia – scrive il presidente della sezione foggiana della Federazione Italiana della Caccia Attilio Goffredo – manifesta chiari intenti vessatori, persecutori e di scherno nei confronti della categoria di onesti cittadini appassionati della Caccia;

quella che è stata nei secoli riconosciuta come nobile attività, esigenza e stile di vita di uomini sani di corpo e di mente e comunque attività consentita, attualmente, per legge e concessa dalle amministrazioni pubbliche con riscossione di tasse e tributi. Quando al cacciatore pugliese – continua la nota – si dice di andare a caccia di gazze ( uccelli di nessuno interesse venatorio e per lo più presenti in aree urbanizzate) e non di quaglie, selvatico tipico dell’estate – autunno meridionale, di interesse venatorio classico con l’ausilio del nobile cane da ferma, si provoca deliberatamente, lo sdegno dei cittadini cacciatori; lo stesso sdegno e mortificazione si incute con l’imposizione di miseri carnieri (dieci allodole) non sufficienti per la famigliola di un cacciatore neanchè per gustare il sapore di una pietanza naturale e genuina; e, ancora, si persevera discriminando perfino i cani dei cacciatori; costretti per lunghi mesi ( da gennaio a settembre) all’immobilità e alla frustrazione dentro le mura di un canile da assurde imposizioni che ne precludono la libertà di movimento e di vita venatoria a cui sono portati per natura. I nostri cani, sono nati e vivono per la caccia, volete eliminarli per questo? A vantaggio dei miserevoli cani d’appartamento? E la trovata di ridurre di dodici giorni le possibilità di caccia e specie come il tordo e la beccaccia in gennaio, quando invece i cacciatori si aspettano nel rispetto delle leggi europee, qualche giorno in più a febbraio non è forse una deliberata beffa e scherno nei confronti della categoria ormai, anche colpevolmente, imbelle e mortificata dei seguaci di Diana. L’Amministrazione Regionale pugliese non fa altro che dimostrare falsi tutti gli sbandierati appelli alla tolleranza del " diverso", al rispetto delle altrui esigenze, alla convivenza pacifica e onesta pur con opinioni e punti di vista diversi. Siamo, cari amici cacciatori, ormai considerati senza dignità e privi di reazioni ai soprusi e agli insulti; Vi invito a non versare più un centesimo dei nostri risparmi alle voraci casse di una Pubblica Amministrazioni a noi ostile. Con i nostri risparmi andremo a Caccia all’estero con buona pace della economia locale così "florida" da voler rifiutare e distruggere il nostro apporto’.

 

 

 

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