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Criminalità/ Il caso Vieste: riunito in Prefettura il comitato sicurezza dopo l’attentato al carabin

Hanno toccato il picco più alto di un bailamme criminale che da qualche mese assedia Vieste: l’attentato al carabiniere del reparto investigativo avvertito con una bomba piazzata sotto l’auto l’altro giorno non è solo una minaccia ma ha il senso di una intollerabile sfida allo Stato.  E ieri mattina proprio nella consapevolezza di un gesto assurdo si è riunito il Comitato sicurezza presso la Prefettura, si è fatto il punto della situazione, si è concordato sulla necessità di dare in tempo brevi un giro di vite alle varie indagini che a Vieste, come in altri punti del Gargano attendono il punto di conclusione se non di slancio che porti alla cattura dei responsabili. Intanto il procuratore capo della direzione distrettuale antimafia di Bari, Antonio Laudati, intervenuto al vertice sulla legalità svoltosi a Monte Sant’Angelo l’altro giorno che sottolineato di come “i latitanti del Gargano abbiano una caratteristica rispetto agli altri latitanti: sono stati scarcerati durante il processo. Loro hanno sfruttato una inefficienza del sistema giustizia per rendersi latitanti e hanno dimostrato di essere i padroni del territorio, di muoversi liberamente sul territorio e di godere degli appoggi interni” Laudati ha anche sottolineato di come “questa provincia sia al primo posto per il numero di estorsioni ma non anche per il numero di denunce”. E infatti se la paura fa… settanta. Tante (o meglio tanto poche) sono le denunce per estorsione presentate in tutta la Capitanata (64 comuni); dall’altro canto c’è da rilevare che nel primo semestre dell’anno, c’è stato un calo di denunce del dieci per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, in linea col calo dei reati tranne che per i danneggiamenti a seguito di esplosioni quasi raddoppiati e che oscillano intorno a quota 30. Ma – mai come per le estorsioni- il dato delle 70 denunce sporte va preso con le molle perchè non dà affatto l’idea dell’estensione del fenomeno, in quanto chi denuncia è soltanto una parte di chi subisce ricatti e il più delle volte paga in silenzio. Nel 2009 furono sporte 170 denunce per estorsione; in un centinaio di casi si arrivò all’arresto o alla denuncia dei responsabili.