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Carcere: dopo l’ultimo suicidio interviene ancora il Sappe

Dopo il suicidio avvenuto ieri all’interno del carcere di Foggia, il Sappe interviene nuovamente a denunciare la situazione di sovraffollamento in carcere. "L’amministrazione centrale è indifferente verso una regione che è quella più affollata della nazione, con oltre 4700 detenuti a fronte dei circa 2300 posti disponibili.  Dall’inizio dell’anno si contano 4 vittime e centinaia di tentativi di suicidio evitati all’ultimo momento. E nonostante tale drammatica situazione, la Puglia non ha un Provveditore regionale che si interessi seriamente delle gravi problematiche, come il sovraffollamento, le condizioni igienico sanitarie, lasciando in balia delle onde i dirigenti degli Istituti, che cercano di fare quello che possono per arginare la situazione. La maggior parte dei suicidi e tentativi di suicidio sono avvenuti proprio presso gli Istituti che soffrono del maggiore sovraffollamento. Situazione più volte segnalata alle autorità competenti, facendo presente che molti detenuti soffrono di patologie gravi, come tossicodipendenza e malattie cardiache. Inoltre sono in aumento malattie psichiche". Il Sappe ritiene che per consentire condizioni di lavoro decenti nelle carceri pugliesi sia necessario l’incremento urgente di almeno 400 poliziotti penitenziari, di prevedere l’utilizzo di militari sul muro di cinta.