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UDC/ Cesa : ‘a Foggia è successo un disastro’

"A Foggia è successo un disastro". Non usa metafore Lorenzo Cesa nel descrivere la querelle che divide il partito di Capitanata da almeno un paio di mesi. La diarchia Cera – De Leonardis non ha funzionato, ma il registro è cambiato. Le scelte fatte a livello romano non si cambiano. Cera rimane coordinatore provinciale, e De Leonardis presidente.  I due hanno accettato di deporre le armi, e lunedì si incontreranno alla presenza del presidente nazionale Buttiglione e del segretario regionale Angelo Sanza per varare il coordinamento provinciale del partito. Il segretario nazionale parla seduto accanto ad Angelo Cera. Non c’è De Leonardis, assente per motivi familiari. Ma Cesa assicura di avergli parlato personalmente e di aver incassato la sua disponibilità a recuperare l’unità del partito. Fine della guerra, e delle battaglie a suon di comunicati e manifestazioni. Le nomine fatte finora da Cera nei vari comuni, contestate dagli amici di De Leonardis, sono valide ma se ne potrà discutere in sede di coordinamento provinciale. Cesa esorta all’unità, anche in vista della nascita del partito della nazione e ribadisce la posizione del partito che non cambia. La diarchia resta, e se a qualcuno non piace è libero di andare via. Qualche mugugno in sala, attraversata da qualche cenno di contestazione, ma il segretario nazionale non cede dalla posizione. Tra l’altro Cera e De Leonardis resteranno ai vertici del partito al massimo fino alla fine di gennaio, data limite dei congressi provinciali che si svolgeranno in tutta Italia. Sulla vicenda di Palazzo Dogana è altrettanto esplicito: è convinto che il presidente Pepe onorerà l’alleanza con l’UDC, che gli ha portato in dote il 16% dei voti e garantito l’elezione. E sui consiglieri provinciali che dialogano con il PDL è netto : ‘non sono l’UDC, Pepe sarà corretto nel rispettare il nostro partito’.