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Crisi Sanità/ I manager Asl assicurano Fiore

“Contratti con i privati basati sulle nuove lista d’attesa”.

 

Saranno proprio le <nuove» liste d’attesa la cartina di tornasole per gli accordi contrattuali del 2011 che la Regione, entro dicembre, conta di stipulare con cliniche e laboratori privati accreditati. E la decisione presa dall’assessore alla Salute Tommaso Fiore al termine della riunione dell’«unità di crisi» sulle liste d’attesa messa in piedi con i direttori generali delle Asl. Dai quali ieri, giurano dalla Regione, sono arrivati segnali rassicuranti sull’applicazione delle nuove norme (prenotazioni solo tramite Cup, priorità alle urgenze esanzioni per i pazienti che non disdicono in tempo la visita).
Sulla base del monitoraggio avviato sulle liste, in pratica, sarà fatta una mappatura dei fabbisogni per ciascuna Asl cui agganciare i budget da assegnare al sistema pubblico/privato. Quanto alle liste, «non si rilevano particolari criticità – dicono dall’assessorato – anche se il lavoro di adeguamento ai
nuovi codici è-”in progress”». Presto la Regione emetterà le linee guida esplicative alle Asl, ma si lavorerà anche per istituire Uffici di gestione dei Cup (una sorta di cabina di regia delle prenotazioni) in ciascuna Asl (non tutte ne sono provviste). Inoltre, i manager stanno studiando l’applicazione delle penali ai cittadini (i ticket per chi non disdice entro 72 ore la visita che non intende più effettuare) e l’assessore riunirà già oggi i medici di medicina generale per esortarli nell’uso dei nuovi codici sulle ricette. L’unità di crisi si riunirà nuovamente la prossima
settimana, anche per lavorare sul Piano regionale di governo delle liste d’attesa in linea con quello varato a livello nazionale. I primi effetti della «pulizia» delle liste, invece, non si potranno vedere prima del 2011. Intanto continuano le polemiche. «Se addirittura il 45% delle prenotazioni della provincia di Bari e il 10% in tutta la regione non vengono disdette, serve “punire”
i pazienti – chiede Tato Greco, consigliere regionale della Puglia prima di tutto – o interrogarsi sul sistema che evidentemente non funziona? La cosiddetta “linea dura” che la Giunta regionale ha adottato altro non è che un modo per vessare ulteriormente i cittadini. Appena eletto nel 2005, Vendola promise l’azzeramento delle liste di attesa entro il 2006. Oggi tartassa i pugliesi ammalati anziché sanzionare se stesso». Il «bollettino di guerra» degli operatori della sanità privata, che hanno annunciato licenziamenti dopo i tagli ai tetti di spesa alle strutture convenzionate, «rischia di far collassare l’intero sistema sanitario» tuona Giannicola De Leonardis dell’Udc. Il rischio, dice, è che la «politica di tagli venga sostenuta unicamente sulla pelle dei cittadini pugliesi» e che venga
minato «alle fondamenta il diritto alla salute».