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Il sindaco di Vieste: “non dobbiamo perderci d’animo”

Appresa la notizia del tragico epilogo della vicenda dei fratelli Piscopo, esprimo alla famiglia, a nome mio e della città intera che sento di rappresentare all’unisono, i sentimenti del più profondo cordoglio nei confronti di ciascuno dei familiari, così violentemente e spietatamente dilaniati nell’affetto che li univano a Martino e Giovanni. Non ci sono parole per descrivere il nostro stato d’animo, a maggior ragione immaginiamo quanto non vi siano espressioni compiute che riassumano il dolore della famiglia Piscopo in queste ore. Non possiamo che condividerlo in tutti i suoi moti di rabbia e di disperazione.
Man mano che apprendiamo i particolari raccapriccianti di questa agghiacciante conclusione, un senso di costernazione misto ad incredulità si impadronisce di tutti noi. Non avremmo mai immaginato di dover fare i conti così da vicino con una barbarie così inconcepibile, con un rituale così spietato ed indegno di qualsiasi umana comprensione. Niente di più lontano ed inimmaginabile con il nostro modo di vivere e di esistere. Siamo sconvolti e faremo fatica ad accettare la normalità quotidiana dopo quanto è accaduto. Tuttavia davanti alla brutalità ed allo scempio della dignità umana che ha connotato questa tragica vicenda, abbiamo comunque un obbligo: non dobbiamo perderci d’animo. L’afflizione non deve lasciare spazio alla resa. Tuttaltro. Ad una prova durissima come questa, la città, a partire da me stessa unitamente alle istituzioni, alle associazioni, alle forze dell’ordine, a tutto il corpo vivo della cittadinanza, deve trovare il coraggio di reagire, di riflettere e trarre una rinnovata consapevolezza della sua integrità di comunità civile, dei suoi valori di umanità, legalità, convivenza pacifica e civiltà. Dobbiamo consolidarlo, questo senso della comunità, esprimerlo più forte di prima in ossequio al “non ci pieghiamo e non ci piegheremo mai” alla logica criminale o a chi vuole imporcene altre che non devono trovare mai cittadinanza. Ogni contributo in tal senso, lo accetteremo e lo parteciperemo a beneficio di tutta la comunità. E’ forse solo questa la speranza che può scaturire dall’abisso di crudeltà nel quale la tragica storia di Martino e di Giovanni ci ha fatto piombare, in questa grigia domenica di novembre, di un grigio mai così incline al nero e mai così speranzoso di bianco. Cari concittadini, Dio protegga Martino, Giovanni, la sua famiglia e tutta la comunità di Vieste.

Vieste, il giorno 28 novembre 2010

           
                            Il Sindaco
                        Dr.ssa Ersilia NOBILE